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 2018  giugno 02 Sabato calendario

I giovani abbandonano Facebook. I numeri

Crollo di Facebook tra i giovani. Negli Stati Uniti in tre anni la presenza dei teenager sulla piattaforma è passata dal 71% al 51%. A rosicchiare punti al social network di Mark Zuckerberg ci sono YouTube, Instagram e Snapchat. La tendenza, non nuova ma mai con dati così evidenti, è certificata dal Pew Research Center. L’istituto di ricerca americano mette in chiaro che a gravitare sulla piattaforma in blu siano più facilmente ragazzi di famiglie a basso reddito. Il dato arriva in un momento critico per il social network, scosso dallo scandalo Cambridge Analityca cha ha fatto riflettere gli utenti sulla privacy. Con esperimenti singolari, come il caso della Papua Nuova Guinea che vuole chiudere la piattaforma per un mese per vedere l’effetto che fa. Oppure dell’Uganda, il cui parlamento ha varato una tassa sull’uso dei social network perché incoraggiano il pettegolezzo. L’indagine del Pew Reasearch Center spiega che solo il 51% dei teenager statunitensi utilizza Facebook. Un crollo del 20% rispetto al 2015, ultima rilevazione dell’istituto sulle abitudini social dei 13-17enni. Al top delle preferenze dei giovanissimi c’è YouTube (lo frequenta l’85% dei teenager), seguito da Instagram (72%) il «paracadute» giovane di Zuckerberg, e Snapchat (69%) l’app che ha trainato più novità (ha lanciato le Storie, un formato poi molto copiato dagli altri). Twitter si colloca al quinto posto, subito dopo Facebook (32% degli adolescenti), poi c’è Tumblr al 14%. La ricerca mette in luce, inoltre, che i teenager che appartengono alle fasce a basso reddito hanno più probabilità di gravitare intorno a Facebook rispetto a quelli più ricchi. Sette su dieci adolescenti che vivono in famiglie con un reddito inferiore ai 30mila dollari l’anno dicono di usare il social, rispetto al 36% il cui reddito familiare annuo supera i 75mila. Più in generale il sondaggio di Pew rivela che il 95% dei ragazzi dice di usare uno smartphone (nel 2015 era il 73%) e quasi la metà (45%, il doppio di tre anni fa) di essere online «quasi costantemente». L’84% possiede o può usare una console per i videogame a casa. I teenager, inoltre, sembra non abbiamo idea degli effetti dei social media sulle loro vite: il 45% crede che l’impatto non sia né positivo né negativo. Tre su dieci, invece, si dicono convinti che le conseguenze siano positive sottolineando il vantaggio di tenersi informati e far parte di una community. Infine, i teenager che pensano queste piattaforme siano dannose, sottolineano i rischi di bullismo e gossip incontrollato. E il 17% crede che impoveriscano i rapporti interpersonali.