La Gazzetta dello Sport, 2 giugno 2018
Milan, Mr Li versa altri 10 milioni
Un miliardo di euro, o quasi, per rispondere ai dubbi: il destino è capitato a Mr Li Yonghong, presidente cinese del Milan. Calcolatrice alla mano: gli ultimi dieci milioni che l’azionista ha versato vanno ad aggiungersi a tutta un’altra serie di ingenti bonifici: il primo, 740 milioni necessari all’acquisto del club, è stato ovviamente il più ingombrante. Li ha girato sui conti rossoneri altri 90 milioni a copertura delle perdite della precedente stagione e si è impegnato per due tranche da sessanta di aumento di capitale. Un totale di 950 milioni di euro investiti. L’ultimissima rata fa parte della seconda porzione, seguita al completamento della prima. Breve riassunto matematico: due mesi fa, con la solita lettera agli azionisti, il consiglio d’amministrazione ha deliberato un aumento di capitale di 37,4 milioni e il presidente rossonero in queste settimane ha versato due rate, una da 11 milioni – arrivata come in questo caso verso l’ultimo giorno di tempo utile – e l’altra da 6,8 in maniera più rapida e discreta. Oltre ai 19,8 milioni che mancano, il cda di fine maggio ha chiamato anche gli altri 22,6 per un totale di poco superiore ai 40. Arrivarci con i calcoli è semplice: dieci sono appena stati versati, trenta dovranno entrare in cassa entro la fine del mese. Meno facile è provvedere: a Mr Li è stato chiesto un nuovo sforzo economico e, ancora una volta, puntuale o meno puntuale, Yonghong ha risposto presente.
RISPOSTE Mr Li ha provveduto all’ultimo accredito e condizionato tutta un’altra serie di eventi. L’impegno era da sottoscrivere entro lunedì ed è stato nuovamente onorato: così il presidente rossonero ha messo in attesa Elliott, ha replicato ai piccoli azionisti, garantito la gestione corrente e provato a rispondere ad altri dubbi. Il rapporto con gli americani dell’hedge found, fondo speculativo, è ovviamente la parte dagli equilibri più complessi. Il mancato rispetto dell’impegno avrebbe fatto scattare uno dei covenant, la clausola di tutela prevista nel contratto e che avrebbe permesso a Elliott di sostituirsi alla proprietà, non solo nell’adempimento dell’aumento di capitale ma, va da sé, più in generale nella conduzione societaria. Gli americani sarebbero stati pronti al «subentro», anche nell’esercizio tecnico della questione. Per questo – si mormora – starebbero valutando l’ipotesi di un nuovo management sportivo con nomi che vanno da Giuntoli (d.s. vice campione d’Italia con il Napoli) fino a Paolo Maldini, che si è appena iscritto a Weibo, il Facebook cinese... Agli azionisti che sostanzialmente chiedevano un segnale forte, Li lo ha dato. Al suo club, anche: Mr Yonghong è sempre il riferimento su cui contare. Infine, i dubbi: ci sarebbero altri dieci milioni di motivi per non dubitare, ma così difficilmente sarà, almeno finché Li non chiarirà meglio al sua situazione personale e – soprattutto – patrimoniale.
NYT Intanto i dieci milioni saranno ufficiali appena ratificati, dunque probabilmente all’inizio della settimana: sarà un cda a riconoscere il versamento, che potrebbe consistere semplicemente nella messa a verbale dell’atto. L’a.d. Fassone potrebbe convocare un consiglio tecnico e provvedere all’approvazione in una conference call. Ed è sempre l’a.d. Fassone, costantemente in prima linea, ad annunciare l’arrivo del denaro di Li: «I soldi stanno arrivando» ha specificato a margine del Consiglio di Lega di ieri. E poi: «L’articolo del New York Times sull’esclusione dalle Coppe? Cose che leggiamo ormai da tempo». Il dossier a cui l’a.d. e il pool di legali hanno lavorato è stato inviato in Svizzera: ora si attende la chiamata, intorno alla prossima settimana, della camera giudicante.