La Stampa, 31 maggio 2018
Tutte le volte di Vasco a Torino
C’era una volta un cantautore di temperamento rock insolito per la galassia nostrana che si muoveva quasi esclusivamente nei locali di Emilia, Romagna e Lombardia. Si narra che a quei primi live assistessero poche decine di persone nei locali, un po’ di più agli allora diffusissimi e assai frequentati Festival dell’Unità. Poi la fama si allargò, cominciarono a fioccare le richieste nel resto d’Italia e arrivò anche il turno di Torino. La nostra città si affacciò nel ruolino di marcia del futuro Vate di Zonca il 4 aprile 1982, dopo essere transitato l’anno precedente da Isola d’Asti e Novara. Lo show si tenne alla discoteca Milleluci di Mirafiori, neppure all’arena rock indoor allora meta delle tournée internazionali, il mitico Big Club. E subito si capì che il personaggio era piuttosto genuino, pure un po’ naif: salì sul palco con due costole rotte, incidente rimediato pochi giorni prima ad Ascona, in Svizzera. Era il tour «Vado al massimo», e già l’anno dopo, il 7 novembre, per il giro d’Italia targato «Bollicine» occorse il Palasport. Oggi i collezionisti passano ore in rete a cercare biglietti e memorabilia di quel periodo eroico, con tanto di borsino che si aggiorna di continuo.
Una sorta di diluvio universale accolse la carovana del Blasco il 4 ottobre del 1984 per la prima sortita in uno stadio torinese. Era il Comunale, lo show si tenne con il palco rivoltò però non verso il prato ma alla Curva Maratona. Meno di un anno e per accontentare tutti deve girarsi verso l’intero stadio. Altra moltiplicazione nel 1986, quando le date al Comunale diventano due, il 13 e il 14 giugno; sono le prime in Italia dopo il riscaldamento con tre concerti in Svizzera. Altro tour nel 1991, e nuovo cambio di scenario, con la tournée “Fronte del palco” atterrata allo Stadio delle Alpi; il tabellone luminoso, anziché il punteggio della partita di turno, reca la scritta «non spingete» rivolta ai 70 mila presenti. Molti dei quali a cuocere nel catino fin dalle 14,30, orario di apertura dei cancelli. Sul palco, un colossal di 31 canzoni chiuso da “Albachiara”. A luglio 1999 di Delle Alpi ce ne vorranno due.
Tra PalaStampa e stadio scorrono gli anni Duemila, poi dal 2011 si entra nella collana dei tour «Vasco Live Kom». Con la nostra città ancora sugli scudi: quattro date e, soprattutto, la scelta di Torino per un concerto a porte chiuse concepito come prova aperta di fronte ai soli componenti del fan club ufficiale. Una platea punteggiata di giornalisti, affrontata con tono familiare dopo una gran mangiata al ristorante della pasta di Eataly, ovviamente preso d’assedio dai tifosi, perché di questo si tratta. Ed ecco l’Olimpico, sede degli show di domani e sabato: nel 2013 il capo salì sul palco sventolando una berrettino di Libera di Don Ciotti, incontrato di persona ad Avigliana non prima di una visita ai piccoli ricoverati all’Ospedale Regina Margherita. Il Comunale è anche l’ultimo impianto da cui è transitata a Torino lo squadrone Rossi, il 27 e il 28 giugno 2015 per un totale di settantamila persone. Ora l’impianto ha esteso la propria denominazione in Stadio Olimpico «Grande Torino»; in fondo è un po’ un debutto anche per Vasco e la sua band.