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 2018  maggio 30 Mercoledì calendario

«Serena può battere tutte. Tornare dopo un figlio è dura solo se giochi per soldi». Intervista a Kim Clijsters

Kim Clijsters è stata la regina più simpatica del tennis. Belga, vincitrice di quattro Slam, è una delle mamme atlete più vincenti di sempre e oggi commenta il tennis per Eurosport.
Kim, lei da mamma ha vinto due Us Open e un Australian Open ed è stata n.1: consigli per Serena Williams, che ieri a Parigi è tornata a giocare (e vincere) in un torneo dello Slam, a nove mesi dal parto?«Quello che ha funzionato per me non è detto che serva a un’altra. Devi trovare il tuo equilibrio. Certo: diventa molto difficile se lo fai per soldi, mentre preferiresti stare a casa con tuo figlio. La mia priorità era essere mamma, sono stata fortunata a poter viaggiare insieme con mia figlia e mio marito, e credo che anche Serena abbia abbastanza soldi per farlo. Per chi fatica a pagarsi un coach è molto più dura. Di sicuro, ci vuole tempo per recuperare dopo la maternità»Serena può tornare n.1 e a vincere degli Slam?«Tutto è possibile. Ne ha le qualità, ma bisogna vedere come reagirà mentalmente e fisicamente a una situazione del tutto nuova. Non c’è una regola. Io di figli ne ho avuti tre e con ciascuno è una storia diversa».La Williams non è testa di serie: ingiustizia, dopo la maternità, o regola applicata?«Non so dirlo. Quando sono tornata io ero già contenta di avere una wild card. Se a Parigi l’avessero messa fra le prime otto, con tutto quello che ha fatto in passato, sarebbe stato comprensibile: ma chi aveva diritto a quella testa di serie per i risultati ottenuti sul campo, si sarebbe sentita esclusa ingiustamente. Se credo che Serena possa battere tutte anche senza essere testa di serie? Sì» Lei oggi è commentatrice: tre giocatrici che la divertono da spettatrice?«Simona Halep, molto. Maria Sharapova, perché mi intriga vedere come sta tornando in alto. Poi dico Svitolina e Ostapenko: mi piace la storia che c’è dietro ogni giocatrice».E fra gli uomini? Vietato includere Federer e Nadal...«Sascha Zverev e Dominic Thiem, per lo stile di gioco. Poi Kyle Edmund, il gio‘vane inglese: l’ho visto in Coppa Davis contro il Belgio e sono diventata sua fan».A 16 anni lei ha giocato contro Steffi Graf a Wimbledon: più tosta lei o Serena?«Steffi era la mia idola, Serena è stata una mia collega: è diverso. Non faccio paragoni. Però non ho mai ai provato un’emozione simile a quando mi trovai a 16 anni contro Steffi nel 4° turno di Wimbledon 1999». Per Simona Halep, numero 1 del mondo che perde tutte le finali che contano, gli Slam sono diventati un tabù?«Simona mi ricorda un po’ me stessa. So cosa si prova quanti tutti ti chiedono quando vincerai... È una questione mentale, deve restare concentrata e lavorare duro». Con le sue colleghe italiane che rapporto ha avuto?«Quanti ricordi. Con Francesca Schiavone ho giocato match durissimi, ma per anni è stata la mia compagna di allenamenti preferita: mi faceva sudare, ma anche divertire un sacco. Vederla ancora lottare e impegnarsi è bellissimo. Roberta Vinci la conosco dai tornei U.14, è sempre stata una avversaria difficile per il suo tennis vario. Tecnicamente mi trovavo meglio contro Flavia Pennetta, che anche fuori dal campo è una ragazza molto simpatica».Le piacciono le nuove regole proposte per il tennis?«Sono una tradizionalista. Spero che se ci saranno delle novità, anche tecnologiche, non vadano contro le radici del nostro sport». Il tennis femminile non ha padrone: chi vince il Roland Garros?«Oh, in tante hanno una chance: Halep, Muguruza, Kerber. Anche Maria Sharapova sta tornando a giocare ad alti livelli. Nel maschile al 90% dico Nadal, nel femminile sarà bello godersi l’incertezza: tutte possono battere tutte».