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 2018  maggio 30 Mercoledì calendario

Il Sexgate che può rovinare Trump

Quando l’Fbi ha fatto delle perquisizioni nell’ufficio dell’avvocato personale di Donald Trump, Michael Cohen, questo caso sembrava una piccola opera buffa rispetto al dramma principale della grande indagine nei rapporti tra la campagna elettorale del presidente Usa e la Russia di Putin. Allora, il caso Cohen sembrava incentrato attorno ad un pagamento segreto ad una pornostar di nome Stormy Daniels per farla tacere su una loro storia di sesso alla vigilia delle elezioni del 2016. Ma da allora, la storia di Cohen e Trump si è rivelata più complicata e pericolosa per Trump dell’indagine sulla Russia.
Michael Cohen è uno strano avvocato. In realtà, è un piccolo faccendiere che Trump usava per fare scomparire cose sgradevoli: telefonava a giornalisti ficcanaso per intimidirli o per pagare le donne di Trump per farle tacere. Gli inquirenti hanno scoperto che ha soli tre clienti: Trump, il presentatore di Fox News Sean Hannity e un certo Elliott Broidy, persona sconosciuta al grande pubblico, un lobbista che rastrellava soldi per candidati repubblicani. Per Broidy, l’avvocato ha stranamente fatto lo stesso servizio prestato a Trump: pagare una donna per farla tacere su una storia di sesso. In questo caso, si tratta di un ex-coniglietta di Playboy che è rimasta incinta e che ha avuto un aborto. Ma la somma pagata questa volta è stata molto consistente, 1,6 milioni di dollari rispetto ai 130mila ricevuti dalla pornostar Stormy Daniels. I due accordi sono stranamente simili: usano perfino lo stesso pseudonimo per i due clienti per mascherare le identità di Trump e Broidy. In più, le due donne, hanno usato lo stesso avvocato, Keith Davidson. Altra coincidenza: Davidson ha anche rappresentato un’altra donna di Trump, un’altra ex-coniglietta di Playboy che ha avuto una storia con il presidente Usa ma che è stata messa a tacere con un contratto con il settimanale National Inquirer, che ha comprato la storia della donna in modo da non pubblicarla mai.Quindi, tre vicende molto simili: due conigliette di Playboy e una pornostar, tre contratti per farle tacere, e tutte e tre che usano lo stesso avvocato. Ma c’è un’anomalia che non si spiega: come mai lo sconosciuto Broidy ha pagato 10 volte di più del candidato presidenziale Trump, che aveva certamente molto di più da perdere? C’era di mezzo l’aborto.
Ma Broidy non sembra spaventarsi tanto davanti a degli scandali: è stato condannato per aver pagato tangenti; Quindi, sembra molto più probabile, ma è un’ipotesi, che la storia sia un’altra: che il vero cliente di Cohen nella vicenda della coniglietta sia sempre Trump, che Broidy sia servito da schermo per il presidente.
Perché allora, Broidy avrebbe pagato per proteggere Trump? Una possibile risposta è arrivata in questi giorni: Broidy ha usato la sua vicinanza con Trump per fare fortuna come lobbista. L’Associated Press ha rivelato che Broidy e il suo socio hanno ricevuto un miliardo di dollari dagli Emirati Arabi Uniti e dall’Arabia Saudita grazie ai suoi buoni uffici con Trump. Allo stesso tempo, l’inchiesta del procuratore speciale Mueller ha imboccato anch’essa la pista del Golfo: il figlio di Trump, Donald Trump Jr. ha, a quanto pare, tenuto riunioni con ufficiali degli Emirati e dei Sauditi. Quindi, le due indagini che sembravano separate potrebbero fondersi in uno scandalo di proporzioni gigantesche.