la Repubblica, 30 maggio 2018
Ecco le acrobazie per evitare le urne a luglio. Domande e risposte
• Lo scenario sulla formazione del governo sembra cambiare di nuovo. Cosa farà adesso Cottarelli?
Cottarelli oggi dovrebbe salire lo stesso al Quirinale e, se riuscirà a risolvere le difficoltà incontrate, dovrebbe presentare al capo dello Stato la lista dei ministri del suo governo.
• Chiederà la fiducia alle Camere?
Si presenterà davanti a Camera e Senato con un discorso programmatico per chiedere la fiducia. Ma è certo che non avrà i numeri per andare avanti. Anche il Pd sembra orientato a un voto di astensione. Cottarelli tornerà quindi al Quirinale per presentare le dimissioni.
• Cosa farà Mattarella?
Al presidente della Repubblica non resterà altro che sciogliere le Camere. Il governo stabilirà la data delle nuove elezioni. Se il presidente scioglie entro venerdì si potrebbe votare il 29 luglio.
• Ma si possono aprire nuovi scenari?
Le forze politiche discutono di una possibile mozione che prolunghi comunque la vita del governo Cottarelli fino all’autunno per risolvere alcuni problemi, a cominciare dall’aumento dell’Iva.
• Sono possibili altri colpi di scena?
Il leader del M5S ha chiesto a Mattarella di riaprire il capitolo del governo giallo-verde e ha proposto a Salvini di ricominciare a discutere. È evidente che per arrivare a questa soluzione Salvini dovrebbe rinunciare alla pregiudiziale che ha posto sulla presenza al governo di Paolo Savona. Con Conte premier o un leghista come Giorgetti. Da parte sua Di Maio ha messo in soffitta l’idea dell’impeachment contro il capo dello Stato.Giorgia Meloni ha lanciato un appello a Mattarella affinché riapra il capitolo del governo giallo-verde e si è detta pronta ad appoggiarlo.
• Questo governo avrebbe i numeri in Parlamento?
Il governo giallo verde avrebbe una ampia maggioranza alla Camera. Lo scarto con le opposizioni sarebbe minore al Senato, dove la maggioranza, dopo le ultime dichiarazione di esponenti del gruppo Misto, arriverebbe a 170 voti. Margine che crescerebbe con l’apporto di Fratelli d’Italia. Per avere la fiducia serve solo la maggioranza semplice dei votanti. E quindi Di Maio e Salvini potrebbero contare anche sulle astensioni. Al Senato, con il nuvo regolamento, le astensioni non sono più considerate equivalenti a voti contrari.