Il Sole 24 Ore, 30 maggio 2018
Coca-Cola, la soia dopo le bollicine
Coca Cola entra nel mercato delle bevande vegetali, quelle che – per intendersi – fino a un anno fa si chiamavano latte di riso, mandorla, soia o altri prodotti di origine non animale.
Un segmento di mercato nuovo per la multinazionale americana, in forte espansione soprattutto in Europa e in Italia in particolare. Per questo il gruppo ha deciso di partire proprio dal Vecchio Continente per lanciare il brand «AdeZ», che propone sette varianti di bevanda: soia, mandorla, riso, avena, cocco, mandorla con mango e frutto della passione, avena con fragola e banana. Sei saranno prodotte in Repubblica Ceca, in uno stabilimento di Coca-Cola Hellenic, mentre AdeZ Soia sarà prodotta a Casilino al Piano, nel Comasco, da Referesco, un’azienda fornitrice di Coca-Cola HBC Italia (il principale imbottigliatore e produttore italiano della multinazionale), con soia made in Italy.
Si comincia in 18 Paesi, con una distribuzione che interessa le principali catene della Gdo e i negozi di prossimità, e dal prossimo anno la vendita si estenderà a tutta l’Europa. Nel resto del mondo, si vedrà: «Coca-Cola Company è un’azienda globale che opera con logiche locali – spiega il senior vice president marketing Emea di The Coca-Cola Company, Walter Susini, che ieri a Milano ha presentato la nuova linea –. Ogni mercato è diverso e va studiato con attenzione». Le analisi di mercato parlano di una crescita a doppia cifra, nei prossimi cinque anni, delle vendite di bevande vegetali.
In questo scenario l’Italia «è uno dei mercati più interessanti», dice Susini. Negli ultimi quattro anni (secondo i dati Nielsen) i consumi di bevande a base vegetale sono aumentati in modo costante, con una crescita in valore del 4,4% nel 2017, sostenuta sia da un aumento delle referenze disponibili sul mercato (dalle 373 del 2016 alle 469 del 2017), sia dal consolidamento di gusti alternativi alla “tradizionale” soia, come appunto riso, avena e mandorla. Non a caso, soltanto in Italia sono distribuite tutte e sette le nuove referenze di AdeZ. Il rapporto di Coca-Cola con il nostro Paese ha inoltre radici lontane: dal 1927 la multinazionale è presente con i suoi partner imbottigliatori, che insieme danno lavoro a 2.200 persone. Il “sistema Coca-Cola”, secondo i dati forniti dal gruppo stesso, coinvolge oltre mille fornitori italiani, tra cui i produttori di arance destinate alla Fanta, tutte made in Italy e nel 2016 ha immesso nell’economia italiana risorse complessive pari a 813 milioni di euro.
Con AdeZ, dice ancora il responsabile Emea di Coca-Cola, il gruppo compie un’ulteriore passo avanti nella strategia – inaugurata nel 2017 con la nomina a ceo di James Quincey – di diventare una «Total Beverage Company», ovvero un’azienda che offre ai consumatori prodotti adatti a ogni esigenza, gusto e momento della giornata, con un portfolio che comprende oltre 500 brand e 3.900 prodotti in tutto il mondo. Il progetto parte dall’Europa ma nasce in Argentina, con l’acquisizione nel marzo 2017 di un brand del gruppo Unilever, dal 1988 specializzato in questo segmento e oggi tra i principali player in Sud America nel settore. «Abbiamo cambiato il nome, la formula e il packaging per adattarlo alle esigenze del mercato europeo», aggiunge Susini. Una formula non solo senza lattosio, ma anche senza zuccheri aggiunti, e bottiglie composte fino al 30% di materiali di origine vegetale e riciclabili al 100%.
Il valore dell’investimento complessivo non è stato comunicato dal gruppo. Quanto agli obiettivi, si punta a un consolidamento sul medio-lungo termine. «Crediamo molto in questo segmento – spiega Susini –. Siamo consapevoli che si tratta di una sfida impegnativa, perché esistono già competitor consolidati, ma noi ci presentiamo a modo nostro, con una linea di prodotti che pensiamo possa cambiare questo mercato. Le bevande AdeZ sono adatte ai vegani ma si rivolgono a tutti, per il sapore e l’immagine “smart”».