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 2018  maggio 29 Martedì calendario

Gli scenari per Froome: che cosa può succedere alla maglia rosa in bilico

Il Giro d’Italia più folle, più veloce ( 40.105 km/ h è la media finale più alta di sempre), più movimentato con i suoi enormi trasferimenti, più insostenibile per quegli scheletrini in bicicletta che sono diventati i ciclisti, costretti a tutti climi della zona temperata per tre settimane (ecco spiegate, forse, le crisi mostruose di molti uomini di prima fascia, Yates e Pinot su tutti), si è chiuso con un grande punto interrogativo. Froome riuscirà a restare nell’albo d’oro oppure, a causa della vicenda doping in cui è coinvolto, verrà scalzato da Tom Dumoulin? L’olandese, dopo la tappa romana, ha dichiarato che non ne sarebbe felice. Nessuno lo è mai, di una vittoria a tavolino. Intervistato dal quotidiano olandese De Telegraaf, Bernard Hinault ha espresso sconcerto: «La vittoria e anche la presenza di Froome al Giro sono state uno scandalo». Vincendo il suo terzo grande giro consecutivo, Froome ha eguagliato proprio Hinault e Merckx, gli unici finora a inanellare un’identica serie di successi. E Froome potrebbe, tra poco meno di due mesi, allungare a quattro la striscia vincente grazie al Tour. Sulla sua presenza in Francia, il britannico non ha dubbi: «Ci sarò e lotterò per vincere». Dalla sua ci sono i tempi biblici del processo. Contro di lui la negatività espressa proprio dai francesi, che vorrebbero ospitare il corridore nella loro corsa solamente a caso passato in giudicato. Nemmeno il presidente Uci Lappartient, però, ha potuto dare rassicurazioni in materia. Questi, comunque, gli scenari e le combinazioni che attendono il passato recente e il futuro di Froome. In più c’è un giallo nato da un’omissione.

Froome assolto
Non probabile, ma possibile. La casistica in materia salbutamolo, il principio attivo contenuto nel Ventolin, inalato da Froome al doppio della dose consentita durante la 18ª tappa della Vuelta 2017, è assai varia: in 14 casi su 21 nessuna sanzione. Un’assoluzione lascerebbe i risultati di Froome intatti.
Froome squalificato
Innanzitutto è dirimente capire per quanto e da quando la squalifica partirebbe. La cancellazione dei risultati ottenuti dal corridore dal momento successivo al controllo positivo dipende dal Tribunale antidoping Uci ed è basata sulla considerazione espressa in giudizio sul dolo: in pratica, se Froome ha utilizzato il Ventolin per barare o se c’è stata solo negligenza. Un altro dettaglio da considerare è la dilatazione dei tempi del processo, causata dall’enorme attività del collegio difensivo del corridore. Il Tribunale considera, in caso di condanna, questo aspetto un’aggravante.
Il regolamento che non c’è
Lappartient ha escluso possibili interventi dell’Uci sulla vicenda: «L’unico ente titolato ad esprimersi sulla vicenda è il Tribunale antidoping». Di fatto, Froome potrebbe salvare il Giro solo nel caso in cui la squalifica fosse inferiore ai 9 mesi. Persi Vuelta e bronzo mondiale della crono, gli resterebbero il Giro e il diritto di correre. Non ci sono altre interpretazioni possibili dell’attuale regolamento.
Il giallo dei dati
Sky, Froome e Velon, la società che analizza e diffonde i big data del ciclismo, non hanno reso noti i dati di scalata di Froome durante la tappa del Colle delle Finestre e non c’è nemmeno chiarezza sul peso del corridore, un dato importante nella valutazione sulla “credibilità” del rapporto watt/ kg. Interrogato sulla faccenda, Froome ha risposto: «In quella tappa ho guadagnato più in discesa che in salita». Una spiegazione che non spiega nulla.