Corriere della Sera, 29 maggio 2018
Tra 9 settembre e 7 ottobre la data del voto
Tra il 9 settembre e il 7 ottobre: è questo il lasso di tempo utile per il voto se il governo guidato da Carlo Cottarelli non otterrà la fiducia. È stato lui, dopo essere stato incaricato, a dichiarare che in caso di «bocciatura» in Parlamento si dimetterà per «votare dopo agosto». E dunque proprio da questo bisogna partire tenendo conto che andare oltre la prima settimana di ottobre mette a rischio l’approvazione della legge di Bilancio che va fatta entro la fine dell’anno. Secondo la legge lo scioglimento delle Camere deve avvenire «non prima del 70° giorno e non oltre il 45° giorno antecedente quello della votazione», ma al Viminale spiegano di aver bisogno di 60 giorni per ottenere dalla Farnesina le liste degli italiani all’estero. Il voto di fiducia dovrebbe arrivare entro la fine della settimana. Di fronte a una bocciatura il governo entrerà comunque in carica ma solo per svolgere gli «affari correnti». E a quel punto si avvierà l’iter per lo scioglimento delle Camere: se si vuole votare il 7 ottobre per avere 70 giorni utili, le Camere si dovranno quindi sciogliere al massimo il 29 luglio.