La Stampa, 27 maggio 2018
Suicidio di due gemelli
Quella strada Checco e Bruno la percorrevano spesso per venire a Roma e tornare nel paese in provincia di Rieti dove abitavano. Ma ieri hanno fermato la loro auto, sul cavalcavia dell’autostrada Roma-L’Aquila, al chilometro 12.700, subito dopo lo svincolo di Tivoli.
Hanno parcheggiato la piccola e vecchia Clio in una piazzola di sosta, sono scesi e insieme si sono diretti verso il cavalcavia, a un centinaio di metri di distanza, lanciandosi nel vuoto. Insieme. Come sempre nella vita da quando erano nati 55 anni fa, gemelli. Un rapporto strettissimo dove era difficile entrare, come hanno spiegato alcuni conoscenti.
La scomparsa della madre
L’ipotesi del suicidio è la più accreditata, ma si indaga a 360 gradi per tentare di far luce su questa doppia morte. Gli investigatori sono subito corsi nel paesino dove abitavano per cercare testimonianze utili alle indagini. Per capire se ci fossero stati segnali di disagio e comunque una situazione per entrambi difficili da affrontare. Tanto da spingerli a togliersi la vita. Si è cercato nelle loro cose alla ricerca di eventuali messaggi lasciati per spiegare le ragioni di quello che sembra essere un gesto disperato. E che potrebbe essere la conseguenza della perdita della loro mamma, scomparsa qualche giorno fa. I due fratelli non erano sposati e vivevano ancora con lei, un rapporto strettissimo, di dipendenza economica e affettiva come hanno spiegato persone del paese che li conoscevano.
Questo doppio suicidio da un cavalcavia, segue la tragedia dell’uomo di 49 anni che domenica 20 maggio a Francavilla, in provincia di Chieti, si è ucciso dopo aver lanciato la figlia di dieci anni da un cavalcavia della A14. Mentre venerdì la polizia ha salvato una ragazza che stava per uccidersi nello stesso modo perché la madre non accettava la sua omosessualità.Una lunga scia di suicidi sulle le autostrade italiane. Moltissimi i casi anche in Abruzzo. Sono stati rinominati «ponti del suicidio» i viadotti di Pietrasecca sulla A24 e del Salinello sulla A14. Entrambi già dotati di barriere anti suicidio. Ma non è sufficiente, come spiega il dirigente superiore della polizia stradale per l’Abruzzo e il Molise, Lucio De Santis. Il dirigente della Polizia stradale ha spiegato che la sicurezza e la prevenzione anche dei suicidi è un tema su cui la Polizia stradale si confronta tutti i giorni con i gestori delle Autostrade.