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 2018  maggio 27 Domenica calendario

La Casaleggio tiene in pugno Conte

ROMA Il prestanome. Non è esattamente lusinghiero l’ultimo appellativo affibbiato al premier incaricato Giuseppe Conte. È quello che però rende meglio l’idea coltivata con tenacia alla Casaleggio Associati. Dove – dopo aver concepito in laboratorio il capo politico dei 5S – si avviano a realizzare un progetto ancor più ambizioso: trasformare un anonimo professore di diritto nel perfetto esecutore del contratto pentaleghista, volto del Movimento ma senza voce propria, interprete di una linea dettata per interposto staff e decisa altrove. A Milano. Nel quartier generale della Srl dove si è già insediata la cabina di regia del nuovo primo ministro. È solo una questione di tempo. Poi, appena il governo nascerà, il Giglio ormai appassito che per quattro anni ha dettato legge a Palazzo Chigi verrà sostituito dalla “Rete Magica”, in omaggio al totem dell’azienda informatica da cui tutto discende e al tramaglio congegnato per imbrigliare «l’avvocato del popolo». Un poker di pretoriani che dovrà misurarne i passi e le parole, curarne l’immagine pubblica e i profili social, scriverne i discorsi e smistarne le telefonate. Hai visto mai che anziché Macron chiami l’ex amica Maria Elena Boschi. Capo indiscusso della Rete finora al servizio di Luigi Di Maio sarà Rocco Casalino, già al vertice della Comunicazione 5S, scalata in cinque anni partendo dal basso, come vice al Senato di Claudio Messora: per meriti acquisiti sul campo sarà lui il portavoce di Conte, più voce che porta, in realtà. Di lui si sa pressoché tutto. Classe ‘72, una laurea in ingegneria, comincia la sua “carriera” come concorrente del Grande Fratello, che tuttavia non riesce a garantirgli la ribalta sperata: uscito dalla Casa, Rocco entra nella controversa cerchia di Lele Mora, fa l’opinionista in trasmissioni di intrattenimento, dove litiga, impartisce lezioni di depilazione maschile e si fa notare per alcune esternazioni razziste («I poveri hanno un diverso odore della pelle», disse alle Iene). La classica storia di meteora tv. A cui lui tuttavia non si arrende: per 4 anni conduce un programma su TeleLombardia finché, nel 2011, spedisce un video-messaggio caricato su Youtube a Grillo e Casaleggio padre che lo accolgono a braccia aperte, anche se nel 2013 la sua candidatura alle regionali viene bocciata dai militanti storici che non lo accettano. Nel frattempo, però, il M5S vince il Parlamento e per Casalino inizia l’ascesa alla vetta del potere. Esercitato in modo inflessibile: è lui a decidere chi deve andare in tv, apparire e dunque esistere. Imponendo a tutti i talk il “codice Rocco”: gli ospiti grillini non devono mischiarsi, interloquire con altri politici, l’unico contraddittorio ammesso è coi giornalisti, meglio se clementi, sennò addio per sempre. Quando Di Maio scala il Movimento, lui diventa la sua ombra. Scivolando alle spalle di Conte – con cui condivide un incidente di curriculum: il vantato master americano in Economia è stato smentito dall’università di Winchester – appena l’asse pentaleghista si salda sul nome del professore. A cui Casalino scrive il suo primo discorso da capo del governo incaricato. Vergato poco prima di salire al Quirinale nella sede romana della Casaleggio, dove ha il domicilio l’altro dioscuro del futuro premier: Pietro Dettori. Destinato, lui, alla guida dell’Ufficio di Presidenza: nessun atto, decreto, mail o missiva potrà entrare o uscire senza che l’ex dipendente della srl meneghina lo veda. Figlio di un imprenditore sardo amico di Casaleggio senior, entra in azienda grazie alla sua abilità coi social. Il passaggio al blog di Grillo viene naturale: è Dettori a scrivere i post più virulenti. Alla morte di Gianroberto, il figlio Davide lo vuole con sé nell’Associazione Rousseau, ma sarà l’uscita dell’eurodeputato David Borrelli a consentirgli la promozione a socio della piattaforma che gestisce le votazioni più importanti (da ultimo, l’accordo Lega-5S), i dati degli iscritti, le leggi condivise con i cittadini. Un fortino Èdi informazioni che dà un grande potere a chi lo controlla. E che ora si trasferisce armi e bagagli nel cuore dello Stato. Dove approderà anche Maria Chiara Ricciuti, altra pedina fondamentale dello staff di Di Maio, che di Conte sarà il capo dell’ufficio stampa. Trentenne romana ma di origini abruzzesi, «giornalista fuori tempo e fuori epoca» si definisce lei, ha lavorato per anni per l’Italia dei Valori, la prima forza politica ad avvalersi dei servigi della Casaleggio Associati. Con lei, vestale dell’agenda di Conte, sbarcherà a Palazzo Chigi pure un’altra fedelissima del capo politico: Cristina Belotti, 29 anni, già responsabile Comunicazione del M5S in Europa (abbandonata dopo qualche problema sui rimborsi spese) e già in prima linea nel tour per le Regionali siciliane. La Rete del premier è pronta. Casaleggio pure.