la Repubblica, 13 marzo 2018
Merkel IV, pronti via e si litiga sul nuovo piano per i migranti. La Cancelliera promette “benessere” mentre scoppia la prima polemica con l’Spd
Eccolo, finalmente, il Merkel-quater. I leader dei partiti che lo guideranno, l’inossidabile Kanzlerin, il capo dell’ala bavarese dei conservatori Horst Seehofer e il reggente della Spd, Olaf Scholz, hanno firmato ieri le tavole della legge della legislatura a venire, il Contratto di coalizione. Domani Merkel sarà votata dal Bundestag e nello stesso pomeriggio il primo consiglio dei ministri metterà in cantiere le misure più urgenti da avviare.
Ieri la cancelliera, Seehofer e Scholz si sono presentati in un’affollatissima conferenza stampa rinnovando «la promessa di benessere» per i cittadini della prima potenza europea, usciti un po’ affaticati da sei mesi di trattative per la formazione del governo. Un record assoluto, certo, ma adesso che anche i socialdemocratici hanno sciolto le loro enormi riserve sulla Grande coalizione, i sondaggi li stanno premiando. La Cdu/Csu è salita al 33% e la Spd, che era scivolata due settimane fa dietro i populisti di destra Afd, al 15,5%, è tornata al 19%. Quasi quattro punti sopra, un premio al pragmatismo della base che ha scelto per la terza volta il sì al matrimonio con la cancelliera.
Merkel non si è nascosta dietro un dito: «Abbiamo molto lavoro davanti a noi», ha scandito davanti ai giornalisti, dicendosi tuttavia «ottimista» sul successo del suo quarto e ultimo governo. E Seehofer ha promesso un esecutivo «per la piccola gente». La cancelliera ha anche annunciato un viaggio a Parigi per incontrare Emmanuel Macron e ha ribadito di voler rispettare l’impegno «di dare un nuovo impulso verso l’Europa».
Tuttavia, la cancelliera è rimasta vaga sia sulle domande che riguardavano l’eventuale budget della zona euro sia sul ministro delle Finanze comune, ammettendo implicitamente che sulle riforme dell’eurozona la strada da fare è ancora lunga. Merkel si è limitata a dire che al vertice europeo del 22 e 23 marzo «certamente non riusciremo a entrare in ogni dettaglio del futuro della zona euro nei prossimi vent’anni», ma che «definiremo le tappe» del percorso delle riforme. Merkel ha anche spiegato che si andrà avanti, piuttosto «sulle politiche migratore» e su quelle «della difesa». La cancelliera ha auspicato che si proceda su altri dossier ancora, come l’Unione bancaria.
Anche Olaf Scholz, che presto assumerà il ruolo di vicecancelliere e ministro delle Finanze, come primo viaggio ufficiale andrà a Parigi a incontrare il suo omologo Bruno Le Maire. «Dobbiamo prendere il futuro dell’Europa nelle nostre mani», ha detto ieri.
In ogni caso, la legislatura non sarà una passeggiata: la prima polemica è già partita nel fine settimana, quando il futuro ministro dell’Interno Seehofer ha annunciato un “masterplan” sull’immigrazione che promette un’accelerazione nell’esame delle richieste di asilo e respingimenti più frequenti e più rapidi. La vice della Spd, Manuela Schwesig, gli ha già ricordato che esiste anche l’obbligo di «proteggere chi ne ha bisogno», ma in Germania la discussione sull’immigrazione sembra non trovare pace. Nei giorni scorsi Uwe Tellkamp, il grande scrittore della “Torre” (Bompiani), forse il più bel romanzo sugli anni della caduta del Muro, ha detto che «il 95% dei profughi non scappa da guerre ma viene ad approfittare del sistema sociale», scatenando la presa di distanza della sua prestigiosa casa editrice tedesca, Suhrkamp, e un’ondata di indignazione sui media.