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 2018  marzo 08 Giovedì calendario

Gli scienziati italiani «smascherano» la proteina che fa crescere i tumori

Si chiama Erk-5 (Extracellular Regulated Protein Kinase) ed è la proteina responsabile della crescita dei tumori. L’ha scoperta un pool di ricercatori italiani guidati da Emanuele Giurisato, del dipartimento di Medicina molecolare e dello sviluppo dell’università di Siena, con Cathy Tournier, dell’Università di Manchester, e William Vermi, dell’Università di Brescia. La ricerca è stata pubblicata su Pnas, una delle riviste scientifiche più note a livello internazionale, e permetterà in futuro di sviluppare farmaci in grado di bloccare le cellule del sistema immunitario, che si chiamano macrofagi, le quali da tempo si sono rivelate tra le migliori e più efficaci nell’agevolare lo sviluppo dei tumori. 
In pratica, quando la malattia si sviluppa all’interno del corpo umano, il sistema immunitario prova a rispondere cercando di eliminare le cellule portatrici di mutazioni dannose. A volte, però, questa risposta fallisce, anzi le stesse cellule del sistema immunitario, come i linfociti T e i monociti-macrofagi, prendono le parti del tumore, dacui vengono inibite. I macrofagi sono quindi cellule che possono essere riprogrammate quando interferiscono con il micro-ambiente che si crea quando le cellule sane diventano tumorali. Da alcuni anni gli scienziati stanno studiando proprio il ruolo dei macrofagi nella progressione e nella malignità dei tumori in particolare nel nuovo ambito della immunoterapia. 
Ora questo meccanismo d’azione sembra essere regolato dalla presenza della proteina Erk5, che rende i macrofagi alleati dei tumori, favorendone la crescita e la malignità. 
Il prossimo passo, per i ricercatori, sarà quello di trovare farmaci in grado di “disinnescare” tale proteina. Come hanno dimostrato alcuni esperimenti sui topi, i i ricercatori sono riusciti a bloccare la crescita dei tumori eliminando la proteina e riducendo il numero dei macrofagi per bloccare la loro azione pro-cancro. Spiega, infatti, il professor Giurisato: «Con questa ricerca siamo riusciti a dimostrare come nei topi la crescita di carcinoma si sia ridotta in assenza della proteina Erk-5, mentre contemporaneamente si sia creata una situazione infiammatoria anti-tumorale. Questi risultati accrescono la possibilità che andare a colpire i macrofagi pre-tumorali attraverso una terapia che sopprima la proteina Erk-5 costituisca una nuova strategia per future cure anti-cancro». 
Intanto la prevenzione si conferma sempre più decisiva nella lotta alla malattia. Secondo l’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) le diagnosi di tumore aumentano, ma calano i decessi. E questo grazie all’adesione sempre maggiore agli screening. Soprattutto per il tumore al seno: 50mila nuovi casi nel 2016 (2.000 in più rispetto al 2015), ma con una percentuale di mortalità sempre inferiore. Quando la malattia è diagnosticata in fase precoce, le guarigioni superano il 90%.