Corriere della Sera, 10 marzo 2018
La moglie di Colin Firth e il giornalista indagato: «Con lui ci fu una storia»
ROMA È stato la crepa nel matrimonio glamour. Marco Brancaccia, giornalista dell’Ansa, ha avuto una relazione con la moglie di Colin Firth (Oscar per «Il discorso del re») Livia Giuggioli che, oggi, lo accusa di molestie.
Il corrispondente dell’Ansa dal Brasile, indagato dal pubblico ministero Vittorio Pilla, si difende: «Sono il solo stalker transoceanico al mondo. Così poco pressante che quando Livia mi ha lasciato le ho recapitato, nell’ordine, zero telefonate e due messaggi su WhatsApp». Una mail e alcuni messaggi, però, lo accusano e la Procura ha da poco chiuso le indagini contestandogli lo stalking. Il giornalista, secondo il pm, avrebbe minacciato Giuggioli di distruggere la reputazione dei Firth.
Ieri, in una dichiarazione al Times, la sceneggiatrice e stilista ha ammesso di avere avuto una crisi coniugale. Nel 2016 lei e l’attore avevano deciso di separarsi, almeno temporaneamente. «Durante questo periodo, Livia, – dichiarano i Firth – per un breve tempo è stata coinvolta in una relazione con il signor Brancaccia». Lui la racconta diversamente. «Vivevamo fra San Paolo e Londra – spiega – ho i suoi messaggi, le sue foto e le sue dichiarazioni. Si è trattato di una storia d’amore. Finita male? Certo, perché lei tergiversava di fronte alle mie richieste di lasciare Firth. Ma per nessun motivo avrei reso pubblica la vicenda, tantomeno le avrei fatto del male».
Ma allora perché questa denuncia? «Scrissi una mail a Firth con cui c’era un rapporto di amicizia. Fu un gesto di frustrazione di cui mi sono pentito immediatamente. Lei, evidentemente mal consigliata, ha reagito sporgendo denuncia». E allegando una sua foto nuda speditale dal giornalista in segno di minaccia.
Brancaccia, intanto, l’ha querelata per diffamazione. La storia è solo agli inizi.