il Giornale, 10 marzo 2018
Quella Spoon River dei campioncini: morti altri tre ragazzi
La morte di Davide Astori nel ritiro della Fiorentina, prima della partita di campionato contro l’Udinese, ci ha lasciato tutti sgomenti e increduli. D’altronde, come può la dipartita di un atleta di 31 anni del massimo campionato professionistico di calcio del nostro paese, deceduto nel sonno dopo un arresto cardiaco, essere accettata come una normalità? Come se non bastasse la tragica scomparsa di Astori la morte, subdola e silenziosa, ha voluto nuovamente soffocare nel suo abbraccio un altro ragazzo che, come il capitano della Fiorentina, amava calciare il pallone. Tra giovedì e ieri, infatti, un’altra tragedia ha sconvolto il mondo del calcio. Si tratta di Thomas Rodriguez, giovane promessa del Tours, squadra ultima in classifica nella Ligue 2, la Serie B francese. Thomas sarebbe dovuto scendere in campo ieri sera nella delicata sfida casalinga contro il Valenciennes. Ma da quel sonno profondo non si sarebbe più risvegliato.
È una tragedia simile a quella di Davide Astori a scuotere il calcio transalpino. Un ragazzo di appena 18 anni morto nel sonno non in hotel, come nel caso del difensore viola, bensì all’interno del campo di allenamento del proprio club. Di fronte a queste tragedie, il silenzio, il cordoglio e il rispetto del dolore della sua famiglia sono le uniche cose sensate da fare. In segno di lutto, la Lega francese ha deciso di posticipare Tours-Valenciennes e ha stabilito l’osservanza di un minuto di silenzio in Ligue 1 e 2 nel weekend. Ma il destino ha deciso di giocare ancora dei brutti scherzi. E questa volta è ancora l’Italia a piangere la tragica dipartita di due ragazzini, di sedici e diciassette anni, che hanno perso la vita malgrado un lungo tentativo di rianimazione.
Come Astori, il cuore ha tradito Hamza Briniss, sedicenne di origini marocchine, da Vigonovo, provincia di Padova, calciatore degli Allievi del Saonara Villatora.
Si è sentito male in casa, nella sua stanza, poco dopo pranzo. Quando i genitori se ne sono accorti hanno chiamato subito i soccorsi, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Un’aritmia al cuore ha arrestato il suo battito nonostante Hamza avesse da poco superato le visite mediche di routine.
Non c’è due senza tre, la città di Napoli si è stretta intorno alla famiglia di Mario Riccio, 17 anni, nuotatore dell’Acquachiara Ati 2000, che ha accusato un malore mentre si stava allenando in quel di Caivano. Come il suo idolo Massimiliano Rosolino, con il quale ha scattato una foto reperibile sul suo profilo facebook, napoletano come lui, Mario amava dilettarsi nelle distanze lunghe dello stile libero, 200 e 400 stile libero per la precisione.
Tre settimane fa, in quel di Portici, Mario si era classificato sessantaquattresimo nella gara vinta da Gabriele Detti, bronzo olimpico e oro mondiale. Non sapeva, Mario, che quello sarebbe stato l’ultimo suo tuffo dal blocchetto.
È la storia triste di tre ragazzi che avevano abbracciato lo sport, calcio e nuoto, tutti e tre accomunati dalla stessa passione, fermati nel cammino verso la realizzazione di un sogno. Thomas, Hamza e Mario, tre giovani che, purtroppo, non ce l’hanno fatta.
Ed è così, dunque, che si allunga il rosario delle tragedie.