il Giornale, 12 marzo 2018
I 600 neo eletti cercano casa, ma vogliono spendere poco
Questo Parlamento passerà alla storia come quello dei record. In tutti i sensi. I nuovi deputati e senatori che dal 23 marzo siederanno a Montecitorio e Palazzo Madama, hanno un’età media più giovane di sempre: alla Camera 44,33 anni, al Senato 52,12. Come pure la percentuale più alta di donne, il 34%, e la percentuale più alta di neofiti: per il 64% è la prima volta e, colpa del M5s, un terzo sono a digiuno di incarichi politici a qualsiasi livello. Il tasso di ricambio parlamentare (ossia la percentuale di neo eletti che non avevano un seggio nella scorsa legislatura) è del 65,91% alla Camera e del 64,26% al Senato. In tutto 600 nuovi eletti. Il dato più alto in entrambe le Camere è quello della Lega, 87% di volti nuovi alla Camera e 83% al Senato. Ultimo, anche in questa classifica, il Pd con una percentuale di ricambio tra il 20-30%, tutte le forze politiche di centrodestra e il Movimento 5 stelle, superano il 60%.
Sarà per questo che, a parte Pier Ferdinando Casini (questa è alla sua decima legislatura consecutiva), gli altri sono da mesi alla ricerca di case in affitto, B&B o hotel. La parola d’ordine per tutti però è spendere poco. Malgrado il loro compenso si aggirerà sui 14mila euro al mese, il loro budget di spesa per una casa a Roma va dai 1.000 ai 1.500 euro al mese. Secondo l’analisi di Solo Affitti per spuntare prezzi più bassi i parlamentari non romani si spostano verso zone come il Rione Monti, il gettonatissimo Ghetto o la caratteristica Trastevere, da dove è comunque facile raggiungere il Parlamento e avere servizi a portata di mano. Per un bilocale ristrutturato e arredato decentemente ci vogliono 1.500 euro al mese nei dintorni del Pantheon, allontanandosi un pochino i prezzi scendono. In zone residenziali come Prati, la zona dei tribunali e della Cassazione, la parte del centro storico intorno a Villa Borghese e via Veneto o il quartiere Trieste, i prezzi sono un po’ più bassi (si trovano anche trilocali a 1.600 euro, magari da dividere in più di un onorevole). Se parliamo di Centro è difficile trovare qualcosa di decente sotto i 1.200 euro. Per tagli più grandi, con una seconda camera da letto, si arrivano a spendere anche 2.000 euro al mese, ma il politico «trasfertista», che sta a Roma al massimo dal martedì al giovedì, dà la priorità alle zone centrali, comode per arrivare al Parlamento, ma meglio servite.
«Rispetto al passato abbiamo notato una maggiore attenzione dei parlamentari al budget di spesa per gli affitti – spiega Luigi Santo di Solo Affitti – Massimo 1.500 euro al mese. Prima si potevano superare tranquillamente i 2.000 euro. Chi ha famiglia e anche altri lavori cerca casa in zone meno vicine ai palazzi della politica ma più comode e comunque centrali, come Trastevere. Per chi invece vive il Parlamento nella maniera mordi e fuggi, allora cerca posti vicini a Montecitorio o Palazzo Madama». Ma c’è anche per chi opta per soluzioni alberghiere o B&B. Per esempio, Giovanni Donzelli, neo deputato di Fratelli d’Italia, opterà per il Sunset, «un hotel a gestione familiare dove ci appoggiamo sin da quando eravamo dirigenti di Azione Giovani e Azione Universitaria». E anche Massimo Mallegni, neo parlamentare di Forza Italia, che nella vita fa anche l’albergatore, farà la stessa scelta: «Vorrei una cosa che mi permetta un po’ di serenità dopo l’impegno in Parlamento: jogging e cucina».
L’importante è spendere poco. Non si sa mai quanto durerà la pacchia.