Corriere della Sera, 9 marzo 2018
Parlamento e Quirinale, quali saranno i prossimi passi fino all’incarico?
1 A cinque giorni dal voto, a che punto siamo e quali sono i prossimi passi?
Ancora non si conosce neanche la composizione definitiva del nuovo Parlamento – il quorum del Senato ha un «buco» perché i 5 Stelle in Sicilia hanno più voti che candidati —, è chiaro quindi che ci vorrà tempo perché entri nel vivo il percorso che darà una nuova guida al Paese. La fase ora è interlocutoria, mentre si avvia il confronto tra i partiti, i nuovi eletti si conoscono (oggi le riunioni di M5S e Lega, mercoledì per FI).
2 Quando iniziano i lavori delle Camere?
Dopo i convenevoli, c’è la burocrazia, tra moduli, tesserini, foto: l’accoglienza dei senatori a Palazzo Madama inizia lunedì 19, il giorno dopo dovrebbe toccare ai deputati. In attesa del 23 marzo: proclamazione ufficiale e prima seduta. E via all’elezione dei presidenti delle Camere: nell’attesa a guidarle saranno Giorgio Napolitano, in qualità di senatore più anziano, e Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera nella scorsa legislatura.
3 Come si elegge il presidente del Senato? Perché si guarda al 23 marzo?
È la prima prova dell’Aula tra formazioni che, da sole, non hanno la maggioranza. La si guarda come a un test, per osservare alleanze e trattative che potrebbero risultare utili in seguito. Per eleggere il presidente del Senato serve la maggioranza assoluta nei primi tre scrutini (degli eletti e al terzo dei voti). Poi, ballottaggio tra i due più votati: qui il centrodestra potrebbe farcela da solo, con quasi 140 senatori, se prima però la partita non sarà stata chiusa con un’alleanza M5S-Pd o centrodestra-Pd.
4 Come si elegge il presidente della Camera?
Alla Camera invece serve la maggioranza dei due terzi nei primi tre tentativi, poi basta la metà dei voti più uno.Insomma, qui le alleanze saranno necessarie per evitare di andare a oltranza. I 5 Stelle con la Lega o con l’intero centrodestra? M5S e Pd? Centrodestra e Pd? Sarà una scelta di garanzia (affidata alla minoranza, ad esempio al Pd, in cambio dei voti)? Sarà in ogni caso la prima mossa che precede le consultazioni al Quirinale.
5 Quando cominciano le consultazioni?
Prima bisogna eleggere i capigruppo (entro il 27) che, con i leader dei partiti, andranno al Colle. Dove, dopo Pasqua, il 3 aprile, avranno inizio le consultazioni: Sergio Mattarella ascolterà le forze politiche e poi deciderà a chi dare l’incarico per formare il governo.
6 Come verrà dato l’incarico?
L’incarico potrà essere esplorativo, se la situazione è incerta, o un mandato pieno. Se l’incaricato scioglie la riserva, e ha i numeri in Parlamento, presenta la lista dei ministri al capo dello Stato, giura con la squadra al Colle, va a Montecitorio e a Palazzo Madama per il voto di fiducia (se l’incaricato rinuncia, invece, il giro ricomincia). Dopo la fiducia il governo può cominciare a lavorare. Intanto è in carica quello di Paolo Gentiloni.