La Stampa, 9 marzo 2018
Il latte versato
Notizie in Sicilia e in Puglia di gente, soprattutto giovani, in fila ai Caf (centri di assistenza fiscale) per compilare i moduli con cui accedere al reddito di cittadinanza. È vero, fa un po’ ridere. Ma non tanto. Fa soprattutto dispiacere. Specialmente se si pensa ai molti che crederanno nell’arrivo di un reddito di cittadinanza che non arriverà mai, al massimo un ampliamento del reddito d’inclusione. Al massimo. Nel Pd, mentre litigano su chi di loro ha preso i voti e chi non li ha presi, affrontano il tracollo con riflessioni rivoluzionarie: «Dobbiamo ripartire dai territori», «non sappiamo più parlare al nostro popolo». Ecco, anche questo fa dispiacere, ma fa già più ridere. Molto di più. Il Movimento Cinque Stelle (come ha segnalato Jacopo Iacoboni) vuole reintrodurre il vincolo di mandato – chi tradisce il mandato degli elettori deve dimettersi – e cerca qualcuno che voti la fiducia al governo di Di Maio, e cioè tradisca il mandato dei cittadini, e dunque si debba poi dimettere facendo mancare la fiducia al governo di Di Maio. Questo fa decisamente ridere. Però non si può ridere dei cinquestelle perché dopo prendono ancora più voti, dicono. Allora ridiamo di altro. Renato Brunetta, Forza Italia, vuole un mandato esplorativo per il centrodestra sulla base dell’innovativo progetto di Salvini: chiedere il sostegno non a un partito o all’altro, ma ai singoli parlamentari. Speriamo vadano in coppia a proporlo a Mattarella di modo che si faccia una bella risata anche lui. Diceva uno saggio: ridiamo sul latte versato.