Il Sole 24 Ore, 9 marzo 2018
Sì di Ryanair al sindacato piloti
È l’Anpac «l’unico organo di rappresentanza dei piloti di Ryanair» impiegati in Italia. Lo prevede il primo accordo sul riconoscimento sindacale siglato dalla low cost e dall’associazione nazionale piloti. Con l’Anpac è in corso il tavolo per il primo contratto collettivo di lavoro che interessa i piloti impiegati direttamente dalla compagnia che fanno base in Italia. Sempre l’Anpac, figura accanto all’Anpav, nella trattativa per il contratto degli assistenti di volo italiani di Ryanair.
Con i confederali, invece, è ancora alta tensione: Filt-Cgil e Fit-Cisl e Uilt, hanno avviato una serie di cause legali nei tribunali del lavoro dove fanno base gli equipaggi Ryanair per comportamento antisindacale, ottenendo un primo pronunciamento positivo dai giudici di Busto Arsizio (per Malpensa), che ha invitato la compagnia ad avviare un confronto con i sindacati.
La decisione di modificare, dopo oltre 30 anni, la politica di non riconoscere i sindacati, è stata presa prima di Natale dai vertici della compagnia per evitare nuovi disagi, dopo le migliaia di cancellazioni di settembre. La low cost irlandese ha aperto al riconoscimento delle organizzazioni dei piloti in Irlanda, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Portogallo. Ryanair sottolinea l’importanza dell’accordo con l’Anpac, considerando che l’Italia conta quasi 80 dei circa 400 aeromobili della flotta e rappresenta circa il 20% del corpo piloti. «Questo accordo – spiega il capo del personale Eddie Wilson-, che segue quello siglato nel Regno Unito con Balpa, avvalora la decisione presa a dicembre dal board di Ryanair di riconoscere i sindacati. L’aumento del 20% degli stipendi per la maggior parte dei nostri piloti e il riconoscimento degli organi sindacali in due importanti mercati, Regno Unito e Italia, che insieme rappresentano il 45% del corpo piloti dimostra quanto siamo determinati a sviluppare relazioni con quei sindacati che desiderano lavorare con noi». Wilson si augura di «siglare ulteriori accordi di riconoscimento con i rappresentanti di piloti e personale di bordo».
L’Anpac sottolinea come il Ccnl Ryanair riguarderà circa 400 piloti impiegati direttamente in Italia – ai quali si applicano una quindicina di diversi contratti, a seconda delle basi d’impiego – ma l’obiettivo a regime è quello di coinvolgere anche i 200 contractor “prestati” dalle agenzie interinali europee: «Stiamo al tavolo contrattuale da mesi – spiega il segretario esecutivo Anpac, Stefano De Carlo -, trattandosi di una compagnia transnazionale vi sono punti comuni con le altre associazioni della federazione europea Eca per temi come i trasferimenti in base ad una lista unica di anzianità europea e le promozioni a comandante. Altri capitoli sono prettamente nazionali, come quello economico. Puntiamo anche ad ottenere la previdenza complementare del Fondo aereo e la sanità integrativa di Sanivolo». Il prossimo incontro è tra una decina di giorni: «Uno dei nodi da sciogliere riguarda la doppia imposizione fiscale – aggiunge De Carlo -, poichè in base agli accordi bilaterali con l’Irlanda del 1971, il principio secondo cui le tasse si pagano nel luogo in cui si produce un reddito non si applica ai naviganti, soggetti a versare in Irlanda e Italia».