Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  marzo 08 Giovedì calendario

Spaccio di cocaina nella Roma bene. Pusher anche al Jackie O’ e al Notorius

C’è anche Gaia Mogherini (ai domiciliari) nipote dell’alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Federica, tra le 21 persone finite in manette ieri nell’ambito dell’operazione antidroga dei carabinieri del Comando Provinciale della Capitale.
L’inchiesta dei militari, coordinata dalla Dda della procura di Roma, ha portato alla luce un vero e proprio mercato della droga esteso per tutta la Capitale: dai salotti della «Roma bene», tra Parioli, e i locali notturni di via Veneto, passando per Montespaccato e La Rustica, fino ad arrivare a San Giovanni, nel quadrante sud di Roma, dove è stata individuata la base operativa dell’organizzazione criminale. Una cocaina per «ricchi» vista la qualità: pura al 97%, senza precedenti sul territorio nazionale. «Dalla purezza della droga – spiega il procuratore aggiunto, Michele Prestipino – abbiamo capito che si trattava di un prodotto estero. Un indagato ci ha poi confermato che avevamo ragione».
L’indagine dei carabinieri è partita in particolare da una segnalazione sull’attività di spaccio di droga nei locali del centro di Roma: il «Jackie O’», celebre per essere stato in passato di proprietà del boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, e il «Notorius», entrambi vicino a via Veneto, e il «Momo» locale in zona centro famoso per gli aperitivi. Dalla denuncia, presentata da una testimone, sono scattate le prime intercettazioni telefoniche e i pedinamenti che hanno permesso nel giro di un anno, da marzo 2016 a febbraio 2017, alla procura di Roma di contestare agli indagati i reati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina e all’estorsione. Ma non si fermava solamente ai locali per vip il giro di spaccio dell’organizzazione. In almeno una circostanza – è scritto nell’ordinanza del gip Roberto Saldino che dispone l’arresto degli indagati – la cocaina sarebbe stata spacciata anche all’interno del centro sportivo della caserma dei carabinieri di Tor di Quinto, dove uno degli indagati stava giocando a calcetto.
Centrali nella vicenda sia Gaia Mogherini, di 28 anni; sia il suo compagno, Roberto Nicoletti di 49. I due, già arrestati poco più di un anno fa per fatti simili, sono il collante tra la Roma dello spaccio e quella dei locali notturni e della bella vita. Ad aprile del 2016 un cliente chiama la Mogherini e le chiede la cocaina. La ragazza risponde: «Stiamo venendo». Dopo l’incontro il cliente scrive a Nicoletti: «Sono stato bene oggi», l’uomo risponde subito dopo: «Con me starai sempre bene». Al centro delle conversazioni tra i tre lo scambio di cocaina. In un altro episodio la stessa Mogherini chiama tale Kelly che, dopo averla ringraziata per la dose del giorno precedente, le chiede se c’è altra droga disponibile anche per «oggi».