Il Sole 24 Ore, 7 marzo 2018
Tre scenari per una maggioranza. A M5S mancano 95 deputati, al centrodestra 56 - Cinque stelle e Lega insieme a quota 353
A risultati ormai ufficiali si apre il rebus delle possibili maggioranze. E sulla scena torna il pallottoliere con i numeri in campo a Montecitorio e a Palazzo Madama. I vincitori delle elezioni – M5S e centrodestra – non hanno i numeri per governare da soli e sono già alla ricerca di alleanze per recuperare i seggi mancanti. Il quorum da centrare è 316 deputati alla Camera e 158 senatori a Palazzo Madama (esclusi i senatori a vita).
Sulla base dei numeri in campo, escludendo per il momento ipotesi di governissimi con la partecipazione della maggior parte dei gruppi, tre sembrano essere le ipotesi sul tavolo. Sulla carta, se il Movimento Cinque stelle e la Lega stringessero un accordo, potrebbero contare su una maggioranza schiacciante fatta di 171 senatori e 353 deputati. Un’ipotesi che al momento però, al di là dei numeri, non sembra profilarsi all’orizzonte.
C’è poi una maggioranza che, a partire dai Cinque stelle, si estende a Pd (o un pezzo di Pd) e Leu. Ai pentastellati – che dispongono di 221 seggi alla Camera – servono 95 voti per raggiungere il quorum fatidico di 316. Il centrosinistra dispone di 112 deputati (di cui 108 solo del Pd) più 14 di Leu. Lo schieramento comprendente M5S e l’intera sinistra toccherebbe quota 355 alla Camera e 176 al Senato. Anche in questo caso numeri abbastanza solidi.
Infine, la terza ipotesi è quella che parte dalla coalizione di centrodestra e che cerca appoggi sia nello schieramento di centrosinistra che in “responsabili” vari, come ad esempio i parlamentari M5S eletti ma “ripudiati” dai vertici del Movimento per i mancati bonifici dei rimborsi. Matteo Salvini ha fatto appello anche alla sinistra che guarda alla Lega: il proposito, insomma, è quello di coinvolgere tutti i singoli parlamentari che, al di là delle proprie insegne di partito, vogliono sostenere il programma del centrodestra. Alla coalizione di Berlusconi e Salvini mancherebbero solo 56 deputati a Montecitorio e 23 senatori a Palazzo Madama per centrare il quorum. Sulla carta, quindi, il tratto di strada da compiere per raggiungere la maggioranza in entrambe le Camere è più breve rispetto a quello necessario ai Cinque stelle. La praticabilità politica però è tutta un’altra storia.