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 2018  marzo 08 Giovedì calendario

Le lettere di Corrado Augias. L’esempio di Traiano e il museo mai nato

Caro Augias, le do una buona notizia. La mostra “Traiano, costruire l’impero, creare l’Europa” allestita a Roma dai Mercati di Traiano ( via IV Novembre, 94) sta andando molto bene. Inaugurata a novembre, anniversario dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore, rimarrà aperta fino al prossimo settembre. Abbiamo cercato di raccontare la figura del grande Traiano ( 53- 117 d. C.), che portò l’impero romano alla sua massima estensione territoriale e diede vita a una vicenda umana esemplare da molti punti di vista. Già le dinamiche della sua ascesa al trono furono eccezionali: primo imperatore nato fuori dall’Italia e scelto non per vincoli dinastici ma perché risultò il migliore. In campo amministrativo si adoperò per migliorare le condizioni delle popolazioni italiche, con il contributo anche delle donne della sua famiglia, ricche proprietarie e imprenditrici. Al momento abbiamo una frequenza di 12 mila visitatori circa al mese, cifra notevole considerata la stagione inclemente. Numero dovuto all’interesse scientifico dell’esposizione, ma anche a un allestimento che incoraggia una divulgazione interattiva e attenta che “diverta” il visitatore.Lucrezia Ungaro – responsabile museo Mercati di Traiano


Ringrazio la dottoressa Ungaro per la notizia; consente di scansare per un giorno le angustie per ricordare uno dei grandi imperatori romani, la cui memoria è legata alla famosa colonna coclide, una delle due che sorgono a Roma. Mostra bellissima e, come scrive la responsabile, anche “divertente”, capace cioè di mettere insieme l’accuratezza storica e filologica con un allestimento studiato non per il collega specialista ma per il visitatore comune: filmati, giochi, modellini, carte geopolitiche.
Si possono per esempio guardare ad altezza d’occhio i calchi fedelmente riprodotti di alcuni pannelli della colonna, il cui originale è lì, appena fuori della finestra. Sono scene che, in termini contemporanei diremmo di un film di guerra: soldati romani, militari Daci (che sarebbero i rumeni di oggi), accampamenti, fiumi da attraversare, trattative da intavolare, tutto accuratamente scolpito. Uno dei curatori, il professor Simone Pastor, nel quale ho avuto la fortuna d’imbattermi, mi faceva notare il modello di un ponte lungo più di un chilometro che gli ingegneri romani progettarono per attraversare il Danubio; per più di mille anni (!) è stato il ponte più lungo del mondo, alcuni resti sono visibili ancora oggi.
Mentre visitavo la mostra sentivo il cruccio di ciò che sarebbe possibile fare a Roma e che non è mai stato fatto: un grande museo sulla strepitosa storia della città di cui ancora si parla nel mondo. Una mostra permanente con modelli, costumi, filmati, oggetti, arredi, armi, plastici della città antica come quello costruito negli anni Trenta ( si trova nel Museo della Civiltà Romana – Eur). Potrebbe essere una fonte di cultura e di divertimento – nonché di reddito. Il sindaco Rutelli anni fa aveva lanciato l’idea. La sindaca Raggi non è nemmeno andata a vedere Traiano.