Avvenire, 7 marzo 2018
Come funzionano le consultazioni, in breve
La fase preparatoria di un nuovo governo consiste essenzialmente nelle consultazioni che il capo dello Stato svolge, per prassi costituzionale, per individuare il potenziale presidente del Consiglio, in grado di formare un esecutivo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento. Questa volta dovrebbero scattare ai primi di aprile, forse già dal 2. Questo meccanismo viene attivato, ovviamente, ogni qualvolta si determini una crisi di governo o, come in questo caso, in seguito a nuove elezioni che porteranno alle dimissioni del governo in carica.
L’ordine delle consultazioni non è disciplinato se non dal mero galateo costituzionale ed è stato soggetto a variazioni nel corso degli anni (in alcuni casi il presidente della Repubblica ha omesso alcuni dei colloqui di prassi). In sostanza, questa fase può ritenersi realmente circoscritta a quelle consultazioni che potrebbero essere definite necessarie e, cioè, quelle riguardanti i capi dei gruppi parlamentari e dei rappresentanti delle coalizioni, con l’aggiunta dei presidenti dei due rami del Parlamento, una volta eletti.
A titolo esemplificativo, quindi, si può dire che l’elenco attuale delle personalità che il presidente della Repubblica consulta comprende: i presidenti di Senato e Camera; gli ex presidenti della Repubblica e le delegazioni politiche.