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 2018  marzo 07 Mercoledì calendario

C’è la macchina che vola. Il «Missile» da 500 km/orari

Ginevra Tutto cominciò con l’ornitottero. Tutto cominciò con Leonardo da Vinci e i suoi studi sulla macchina volante, l’ornitottero appunto, e tutto si evolve oggi, qui a Ginevra, sulle rive del lago Lemano con la Liberty che abbiamo davanti agli occhi in questo momento. Seicento anni di sogni, progetti, tentativi di far volare l’uomo con una macchina e di realizzare una macchina per far volare l’uomo.
Fino a questa elico-auto, passateci il termine, uscita dal repertorio idee dell’azienda olandese Pal V dopo un decennio di sperimentazioni, equipaggiata di due motori aeronautici Rotax e omologata in Europa e States, per circolare sulle strade della quotidianità così come nei cieli.
Un veicolo con tre ruote che, in una manciata di minuti, si trasforma: basta pigiare un pulsante, le pale ripiegate sul tettuccio fanno il loro mestiere e il gioco, anzi, il volo è fatto. Al decollo il pilota apre le pale del rotore e libera l’elica, mentre quando si guida a terra l’elica rientra in un apposito alloggio. Il veicolo, che su strada raggiunge i 160, con un motore da 100 cavalli, una volta in cielo, può arrivare a 185 chilometri.
Liberty di Pal V può trasportare solo due persone. Fondamentale avere sia la patente di guida sia il brevetto da pilota. A bordo si monitora in tempo reale la velocità, il peso dei passeggeri e dei bagagli. Uno strano oggetto del desiderio, dunque, destinato a catalizzare la curiosità dei 700mila visitatori attesi da domani e nei prossimi dieci giorni qui al Salone.
Liberty sarà in vendita nel 2019. Versione entry-level (la Sport) 399mila dollari, 599mila dollari per la Pioneer Edition. Caparra di prenotazione: 2.500 dollari. E se non tutto è alla portata di tutti allora «almeno pensami», come canterebbe poeticamente Ron.
Passando di sogno in sogno, e, di stand in stand, che ne dite di una immersione nel magico mondo dei pezzi unici (o quasi)? Portati in vetrina, qui a Ginevra, da quelli che una volta avremmo definito solo estroversi carrozzieri, ma che oggi somigliano più a tanti Van Gogh dell’automotive. La Corbellati Missile, per esempio, una hypercar con un V8 biturbo da 9 litri di cilindrata, 1.800 cv e 2.350 Nm di coppia. Valori che dovrebbero farla schizzare sino a 500 chilometri l’ora. Più veloce degli Autevelox si potrebbe azzardare come battuta. Telaio in fibra di carbonio, cambio automatico a 6 rapporti, trazione posteriore, impianto frenante con dischi carboceramici da 396 mm di diametro e 36 mm di spessore.
Il prezzo? Dato che Corbellati è un’azienda specializzata in arte orafa da oltre 70 anni, ma con il trip di fare auto da sogno che sono pure gioielli, vi sussurriamo che per la Missile siamo sul milione di euro.
Sotto i riflettori dell’estro anche Italdesign, l’azienda torinese festeggia quest’anno il suo 50 anni con la world première della Zerouno roadster, derivata dalla coupé che era stata realizzata in soli cinque esemplari. Un nome che è una garanzia di appeal è quello di Pininfarina che, in territorio elvetico, svela la sua concept HK GT, il quarto veicolo realizzato in tandem con Hybrid Kinetic Group di Hong Kong. Linee da gran turismo,il nuovo prototipo è alimentato utilizzando una batteria, motori elettrici, un controller elettrico e un range extender.
E, a proposito di marchi gloriosi rivisitati, eccoci davanti alla nuova Lancia Stratos. Roba da Mat, ovvero della Manifattura Automobili Torino di Paolo Garella, ex Pininfarina, proposta in tiratura limitata a 25 esemplari. Sempre sulla strada sorpresosa delle concept, dalla collaborazione Ied (Istituto europeo di design) di Torino-Design center europeo di Hyundai, voilà la Kite. Gli studenti del Master in Transportation hanno disegnato un futuristico buggy a due posti. L’alimentazione è elettrica e non ci sono né tetto né portiere. Italianissima un’altra concept, la Nucleus di Icona, azienda nata a Torino nel 2010, di cui presidente e ad è Teresio Gigi Gaudio, già in Aprilia e Bertone.