la Repubblica, 7 marzo 2018
Voltiamo pagina e cambiamo l’Italia tutti insieme
Caro direttore, come ho avuto modo di dire a caldo commentando i risultati, con il voto del 4 marzo è iniziata la Terza Repubblica, che sarà la Repubblica dei Cittadini.
La portata di questo voto è immensa e segna uno spartiacque con tutto quello che è venuto prima. Forse ancora non ne apprezziamo del tutto l’importanza, soprattutto per quanto inciderà sugli anni a venire. Ma una cosa è sicura.
Da qui non si torna più indietro. Il voto ha ormai perso ogni connotazione ideologica.
I cittadini non hanno votato per appartenenza o per simpatia, hanno votato per mettere al centro i temi che vivono nella propria quotidianità e per migliorare la propria qualità di vita. La narrazione del “va tutto bene” non ha retto di fronte alla realtà vissuta dagli italiani.
Dieci milioni di poveri non possono essere ignorati. 30 miliardi di sprechi non possono non essere eliminati. Una tassazione folle per le imprese non può non essere ritoccata.
La sicurezza nelle città giorno e notte non può non essere garantita. La disoccupazione, soprattutto giovanile, non può continuare a dilagare. Questo è il messaggio che arriva forte e chiaro dalle urne.
Non è stato un voto ideologico, così come non è stato un voto di protesta. È stato un voto programmatico e i punti principali sono quelli sinteticamente ricordati sopra.
Abbiamo ascoltato il Paese e messo al centro del dibattito elettorale questi temi, proponendo non solo le ricette, ma anche le persone che possono realizzarle. Mi riferisco ai professori, professionisti e manager che ho inserito nella nostra proposta di squadra di governo e che abbiamo presentato agli italiani, come promesso, prima del voto. Per questo i cittadini hanno deciso di darci fiducia regalandoci un risultato storico: hanno finalmente visto un progetto, al quale chi vuole può partecipare, e i mezzi e le persone per realizzarlo. Mi piace sottolineare che siamo l’unica forza politica nazionale che ha ottenuto un grandissimo risultato al sud (con punte del 50%), ma anche molto ben radicata al nord: siamo primi in Piemonte (oltre il 27%), Emilia-Romagna (27%), Liguria (30%), Valle d’Aosta dove per la prima volta con il 25% eleggiamo una parlamentare donna, e la seconda in Veneto (oltre il 24%), Friuli (oltre il 24%), Lombardia (oltre il 22%) e Trentino Alto Adige (19.5%). Sento tutta la responsabilità di fronte a questa apertura di credito da parte dei cittadini e non intendo sottrarmi agli oneri che ne derivano. Ho detto in ogni città dove sono stato in campagna elettorale che il governo per noi si sarebbe potuto fare in base a convergenze sui temi ed è la linea che intendo portare avanti in totale trasparenza di fronte ai cittadini e al capo dello Stato. Tutte le forze politiche devono manifestare responsabilità in tal senso. Non è possibile che ora inizino teatrini, che si avviino giochi di palazzo e strategie alla House of Cards. Adesso è il momento di fare le cose che aspettiamo da 30 anni e lo si può fare solo cambiando metodo. La politica deve smetterla di essere arrogante e deve iniziare ad essere umile. Tre sono gli ingredienti che suggeriamo in base alla nostra esperienza: 1) partecipazione, 2) ascolto, 3) trasparenza.
Nella Terza Repubblica, la Repubblica dei cittadini, i cittadini devono essere coinvolti nei processi decisionali, devono essere ascoltati mentre le decisioni vengono eseguite e devono essere messi al corrente dei risultati di ciò che si fa. Solo in questo modo tornerà l’amore e la passione per la politica. Politica da anni vuol dire cose brutte: corruzione, prepotenza, sprechi, privilegi, conflitti d’interesse, voltagabbana, tradimenti, casta, poltrone, soldi, clientele, tangenti, speculazione, bugie.
Basta! «Politica vuol dire realizzare» disse Alcide De Gasperi. Politica per noi sarà realizzare il programma che abbiamo presentato agli elettori.
Politica sarà mantenere gli impegni. Politica sarà onestà.Per decenni i partiti hanno messo al centro i loro interessi, per decenni la formazione dei governi è avvenuta con il bilancino per accontentare gli appetiti dell’uno e dell’altro.
L’obbiettivo erano sempre e soltanto le poltrone, mai gli interessi dei cittadini. Questo è il passato. Ora i tempi sono maturi per mettere al centro i temi che interessano i cittadini, il loro bene, la qualità della loro vita. Li hanno lasciati ai margini, noi ora i cittadini li rimettiamo al centro. Il governo sarà con chi, insieme a noi, è pronto a fare la stessa cosa.
È una “rivoluzione copernicana” della politica che il MoVimento 5 Stelle invoca da sempre e per la quale i cittadini ci hanno dato un mandato chiaro. “Partecipa.
Scegli. Cambia.” era quello che abbiamo chiesto ai cittadini, loro hanno partecipato e hanno scelto. Ora insieme abbiamo la storica occasione di cambiare l’Italia. Io non voglio perderla e chi ha scelto di ostacolare a tutti i costi il cambiamento faccia pure, ma sappia che non si può fermare il vento con le mani e che noi nonostante tutto cambieremo l’Italia.