Corriere della Sera, 7 marzo 2018
Masha, successo globale
Dopo la scoperta del bosone di Higgs, una delle prossime sfide per spiegare misteri ancora irrisolti potrebbe essere quella di comprendere il perché del clamoroso successo di un cartone animato come Masha e Orso. Una domanda a cui non sa rispondere nemmeno chi questa serie sull’amicizia tra una bimba monella e un grizzly paziente l’ha inventata, Oleg Kuzovkov, diventato un’autorità nel mondo dell’animazione. «Il successo di Masha e Orso è un segreto per me come per chiunque altro – spiega, svelando che quando ha iniziato a lavorare a questo progetto, basato su una fiaba tradizionale russa – nessuno immaginava sarebbe andato così bene. Avevamo pensato allo show come a qualcosa di locale, solo per il pubblico russo».
Invece, il cartone è diventato presto un fenomeno globale. Su YouTube un episodio, Recipe for Disaster, è stato visto più di 2.9 miliardi di volte, diventando il solo contenuto d’animazione nella lista dei dieci video più visti di tutti i tempi sulla piattaforma. Il canale ufficiale del cartoon ha oltre 13 milioni di abbonati e sono stati lanciati altri tredici canali in lingua, in Paesi di tutto il mondo: dallo scorso anno, anche l’Italia fa parte della lista. Ma tutto questo, all’inizio, nessuno lo poteva immaginare. Ed è anche il motivo per cui Masha è vestita con abiti tradizionali: «All’inizio lo dovevano essere ancora più, poi però ho deciso di farle indossare le scarpe da ginnastica». Il cartone – arrivato alla terza stagione: 26 nuovi episodi (non ancora tutti finiti), in onda in Italia su DeAJunior e Rai Yoyo – è stato incluso nell’elenco degli «Show televisivi destinati a diventare dei classici» da Animation Magazine. «Eppure io non penso che Masha e Orso abbia avuto un impatto sul mondo dell’animazione, cambiando qualcosa. È solo un enorme successo grazie al pubblico. E, quello che è certo, è che ha assolutamente cambiato la vita a me».
Su DeAJunior (Sky, 623), l’appuntamento è tutti i giorni alle 19.45, con le nuove puntate. «È la serie che ogni direttore vorrebbe avere in palinsesto – spiega Massimo Bruno, direttore dei canali tv del gruppo De Agostini Editore —. È un po’ il nostro Commissario Montalbano : un prodotto di grande qualità e allo stesso tempo molto amato dai telespettatori che lo premiano ogni sera con ascolti altissimi. Valori come l’amicizia, il rispetto e l’affetto sono importanti per i bambini e li ritrovano in Masha e Orso e nei programmi di DeAJunior: il canale più cresciuto nell’ultimo anno nel segmento bambini di Sky».
Denis Chervyatsov e Nathalia Malgina sono invece due dei registi della Animaccord Animation Studio di Mosca, che lavorano allo show: «Per ogni episodio ci vogliono dai sei ai nove mesi di tempo, per questo siamo ancora lavorando alla terza stagione». Chervyatsov, in particolare, è impegnato sul progetto dalla prima puntata: «La prima cosa che mi sono chiesto è stata come mai l’orso non si mangiasse la bambina», ricorda. «Il bello di questa nostra storia è che non era per niente atteso tutto quello che è successo: niente è iniziato per un interesse commerciale. Credo che alla fine i bambini vogliano vedere racconti “normali”, che parlano della loro quotidianità, e anche i genitori, in qualche modo: loro finiscono per identificarsi con l’orso, molestato da Masha. Il lato comico del cartoon ha aiutato molto. Ma l’aspetto più sconvolgente è che l’effetto che suscita è uguale in ogni Paese».
Quando Masha e Orso va in onda, gli ascolti impennano, ovunque. È anche per questo che – oltre alla serie – si continua a investire sul merchandising, sulla produzione di videogiochi, la sponsorizzazione di parchi a tema (in Italia c’è un’intera aera di Leolandia dedicata al cartoon) e su spettacoli nei teatri. Progetti? «Continuiamo con gli spin off della serie. Proseguiremo con Le storie di paura di Masha e lanceremo poi un nuovo musical, che racconterà le tradizioni musicali di diverse culture. Il primo episodio è dedicato all’Italia».