La Stampa, 6 marzo 2018
Amazon diventa sempre più banca
Amazon bussa di nuovo al portone di Wall Street, e questa volta lo fa per offrire al suo pubblico, specialmente quello giovane, il conto corrente del nuovo millennio. Il colosso di Jeff Bezos è infatti in trattative con alcune grandi banche degli Stati Uniti, a partire da Jp Morgan Chase, per realizzare un prodotto in grado di attirare i più giovani e coloro che non hanno ancora un istituto di riferimento. «L’iniziativa non punta a far diventare Amazon una banca», provano a depotenziare alcune fonti sentite dal Wall Street Journal. Ma anche se il gigante dell’e-commerce non diventerà formalmente un istituto di credito, di fatto si proporrà come operatore in grado di agevolare il pagamento di servizi e prodotti (abbattendo i costi) attraverso un apposito conto corrente.
Il conto 3.0 di Amazon, consentirebbe alla società di Seattle di ridurre le commissioni pagate alle finanziarie nell’ambito delle transazioni compiute sulla sua piattaforma. E al contempo di raccogliere dati sui redditi dei consumatori e sulle loro abitudini di spesa, elemento quest’ultimo considerato oggi linfa vitale per chi opera su Internet, talvolta al pari delle inserzioni pubblicitarie. La formula ottimale quindi è la partnership tra il colosso di Bezos e l’istituto guidato da Jamie Dimon, che dall’alleanza con Amazon trae senza dubbio vantaggio, vista la grande popolarità del pioniere dell’e-commerce fra i millennials, le cui abitudini cambiano rapidamente. Secondo un sondaggio condotto fra mille clienti di Amazon, il 38% si fida del colosso di Bezos nel gestire le sue finanze allo stesso modo in cui si fida di una banca tradizionale. Ed ecco perché il futuro conto corrente targato Amazon, per la sua vocazione, viene chiamato «conto giovani».
Non è la prima volta che Bezos bussa al portone di Wall Street. Poco più di due settimane fa il patron di Amazon aveva levato i veli a un programma di linee di credito da erogare in favore degli operatori che vendono sulla sua piattaforma Internet. E per fare ciò si è rivolto in particolare Bank of America-Merrill Lynch, altra Big di Wall Street col quale Amazon ha stretto una partnership per rafforzare il servizio già esistente di «Amazon Lending», il braccio finanziario della società di Seattle. Si tratta di un servizio lanciato nel 2011, funzionante solo su invito della stessa Amazon, che concede prestiti da 1000 a 750 mila dollari ad aziende che potrebbero avere difficoltà a ottenere prestiti per vie tradizionali.
L’approdo di Bezos a Wall Street rappresenta un ulteriore elemento di diversificazione e ampliamento strategico della sua azienda creata nel 1994 come operatore Internet. E che oggi assume i contorni di una specie di conglomerata 2.0 con attività legate anche al settore dei supermercati alimentari, con l’accordo con Whole Foods e con la rivoluzionaria iniziativa pensata assieme alla stessa Jp Morgan e alla Berkshire Hathaway di Warren Buffett, di dare vita a una società indipendente il cui scopo è ridurre i costi delle prestazioni sanitarie e semplificarne le procedure con le tecnologie digitali. Il tutto a beneficio dei dipendenti di Amazon, delle loro famiglie e, potenzialmente, di ogni americano.