La Stampa, 6 marzo 2018
Scelta in Valle d’Aosta la prima onorevole donna
La prima onorevole eletta in Valle d’Aosta non è un’autonomista. Si chiama Elisa Tripodi, ha 31 anni, fa la consulente assicurativa e lavora in un locale notturno. È stata eletta per il Movimento 5 stelle alla Camera, dove ha sbaragliato con un voto molto omogeneo su tutto il territorio regionale i partiti autonomisti di governo (tra cui l’Uv e l’Uvp, alleati del Pd), quelli di opposizione e la Lega. È la prima donna valdostana eletta in un collegio uninominale, che dal Dopoguerra garantisce un posto alla Camera e uno al Senato alla Valle; è la seconda deputata valdostana, dopo Marilde Provera (Prc), eletta a Torino, a Montecitorio dal 2004 al 2008. Tripodi non siederà nel gruppo delle minoranze linguistiche, ma in quello stellato: «Rappresento tutti i valdostani e tutti i cittadini» ha detto a caldo, emozionata per l’elezione a sorpresa. L’Uv, le sue scissioni e i partiti autonomisti di centro esprimevano entrambi i parlamentari eletti in Valle da 39 anni: nel 1979 finì la legislatura che vide come deputato Ruggero Millet, candidato dello schieramento delle sinistre «Unità popolare», eletto nel 1976. L’autonomia valdostana? «Importante, va difesa» dice la deputata. Gli autonomisti le ricordano le spinte centraliste dei 5 stelle, ma per lei parla l’impegno passato. Per il referendum costituzionale del 2017, Tripodi scrisse e registrò una canzone, in francese stretto: «Je dis non». Divenne un tormentone elettorale, che accompagnò la sconfitta di Matteo Renzi. «Dico no all’abolizione del Senato, valdostani, la decisione è vostra». E soprattutto: «Abbiamo già pagato gli errori nazionali» e «la Regione non sarà venduta». Più autonomista degli autonomisti.