Il Messaggero, 6 marzo 2018
A Montreal offerte al Pd. 100 schede per mille dollari
ROMA Il sospetto, come nel 2008, riguarda le circoscrizioni estere e l’ipotesi che ci siano stati brogli durante le operazioni di voto. Sono già due i fascicoli aperti dalla procura di Roma e riguardano l’espressione delle preferenze in Canada e nella circoscrizione America Settentrionale e Centrale. È a Montreal che il segretario di sezione del Pd ha denunciato al consolato di essere stato avvicinato da un uomo che, in cambio di 1.000 dollari, gli offriva un centinaio di schede bianche. Nei prossimi giorni, nella stessa inchiesta dovrebbero confluire altre segnalazioni arrivate al procuratore aggiunto Paolo Ielo da diverse sedi diplomatiche che avrebbero denunciato presunti brogli nelle procedure di voto dei cittadini italiani che vivono all’estero, soprattutto nella circoscrizione Europa. Il secondo fascicolo, invece, riguarda le operazioni in Germania e il video mandato in onda dalle Iene. Spetterà agli inquirenti verificare se ci siano state irregolarità tali da poter individuare profili penali, come la compravendita di voti.
LE DENUNCE
Le schede del caso Montreal, secondo la procura, sarebbero state rubate dalle cassette della posta degli italiani residenti in città. La segnalazione è arrivata una decina di giorni fa. Dai primi accertamenti, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale, è emerso che il nominativo fornito dall’uomo che offriva le schede al segretario della circoscrizione del Pd sarebbe falso: coincide con un ex residente in Canada che adesso sarebbe tornato in Italia. Per questo motivo la procura ha ipotizzato il furto e valuta la sostituzione di persona.
Il video delle Iene, invece, riguarda presunti brogli in Germania. La Digos ha acquisito il servizio, andato in onda domenica, e a breve consegnerà un’informativa. Nell’inchiesta giornalistica si fa riferimento a una tipografia di Colonia dove sarebbero state acquistate – da una persona che lavora per uno dei candidati – migliaia di schede ancora da compilare, sottraendole agli elettori. In merito al servizio tv, la Farnesina ha fatto sapere di riservarsi «ogni possibile azione legale a tutela della propria immagine», coinvolgendo anche l’unità della polizia postale competente per il contrasto alle fake news.
IL PRECEDENTE
Proprio la Germania, nelle elezioni del 2008, era stata teatro di una vicenda di brogli legata all’elezione del senatore (poi dimessosi) del Pdl, Nicola Di Girolamo, che in primo grado ha patteggiato una pena a 5 anni con la restituzione di 4 milioni di euro. L’ex senatore era accusato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale e al riciclaggio, e di scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso in relazione alla sua candidatura nella circoscrizione Europa alle politiche. Per i pm, la sua elezione nel collegio di Stoccarda sarebbe stata favorita dalla famiglia Arena, della ndrangheta di Isola Capo Rizzuto, che avrebbe acquistato numerose schede fra gli immigrati calabresi nella città tedesca, apponendo poi il voto per Di Girolamo.