Corriere della Sera, 6 marzo 2018
La corona d’alloro
Quando l’archeologo Enzo Lippolis ne assume la direzione, il dipartimento di scienze antiche della Sapienza di Roma si trova al centunesimo posto delle graduatorie mondiali. In sei anni lui e la sua squadra lo portano al primo, mettendo in fila Harvard, Oxford e Cambridge. Uno di quei miracoli di nicchia che riescono solo agli italiani, capaci di partorire laboratori d’avanguardia dentro il caos di certe università. Lippolis viene invitato a festeggiare l’impresa in televisione e sabato si presenta negli studi Rai di Milano con le guance rubizze sotto la barba da scienziato buono. È di Taranto, vive a Bologna e lavora a Roma, dopo avere scavato a Pompei: nella sua biografia si specchia l’Italia intera. Mentre l’attrice Cristiana Capotondi gli cinge il capo con la corona d’alloro, sorride come un bambino che sa di avere fatto i compiti. Prima di salire sul taxi che lo porterà in stazione, ringrazia la vita: «Oggi sono felice». Scende a Milano Rogoredo, fa una decina di passi, e poi.