la Repubblica, 3 marzo 2018
Atlantia passa la Manica: investe un miliardo e conquista l’Eurotunnel
Milano Finisce in mani italiane la quota più grande dell’opera ingegneristica definita una delle “sette meraviglie del mondo moderno”. La famiglia Benetton, attraverso Atlantia, ha appena rilevato il 15,4% del tunnel sotto la Manica, che collega Francia e Inghilterra, diventandone il primo azionista. Ed è pronta a investire ben più del miliardo appena speso – il venditore è stato Goldman Sachs – perché punta a rilevare anche parte dei pacchetti in mano ai fondi Tci ( 11%) e BlackRock (4,8%). Inaugurato nel 1994 sotto il nome di Eurotunnel, e ribattezzato Getlink dopo il referendum sulla Brexit, il gruppo quotato alla Borsa di Parigi ha avuto sorti alterne. Anche a causa dell’ingente investimento fatto per scavare una quantità di roccia con cui si potrebbe riempire lo stadio di Wembley ben tredici volte, la quotazione francese del 2008 è stata tutt’altro che un successo. Solo dopo un cambio dell’azionariato e un allungamento della concessione al 2086 Getlink è riuscito a tornare sopra il prezzo del collocamento. Con una simile durata dei diritti per lo sfruttamento dell’opera, anche il debito ( 3,6 miliardi) che ha una scadenza ultraventennale, verrà ripagato e rifinanziato senza troppi mal di pancia. E così Getlink è diventato un gruppo delle infrastrutture interessante, che ha iniziato a pagare dividendi significativi (600 milioni complessivi dal collocamento) e che il prossimo aprile staccherà una cedola di 0,30 euro. Insomma, l’investimento perfetto per Atlantia, che ha pagato il suo pacchetto 12,4 euro, un 18% in più del prezzo della chiusura di mercoledì. Il gruppo italiano delle autostrade e degli aeroporti ha un costo del debito più basso del ritorno del dividendo atteso dal tunnel della manica, e scommette che anche con la Brexit, il flusso di traffico, merci, persone e animali (il 71% dei cani inglesi lo ha già attraversato), sia destinato ad aumentare nel tempo. L’amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci ha spiegato ieri che la società italiana ha le spalle abbastanza forti per investire su Getlink e portare avanti l’Opa in contanti e azioni su Abertis – il gruppo delle autostrade spagnole che Atlantia sta cercando di conquistare da tempo – che ieri a Madrid valeva 19 miliardi. Anzi, se il gruppo che fa capo alla famiglia Benetton conquistasse Abertis, si troverebbe a gestire anche le autostrade francesi di Sanef che portano a Calais. Guarda caso l’uscita francese del tunnel di cui Atlantia è ormai il primo azionista.