la Repubblica, 3 marzo 2018
L’Ue alla guerra commerciale contro i dazi Usa sull’acciaio
BRUXELLES Seppur controvoglia, l’Ue è pronta alla guerra commerciale contro Donald Trump. Dopo l’annuncio del presidente Usa sugli imminenti dazi su alluminio e acciaio, gli esperti di Bruxelles stanno studiando le ritorsioni per cercare di costringere al passo indietro la Casa Bianca. Oppure, se necessario, per combattere la battaglia. La Commissione europea – che nel commercio internazionale rappresenta i ventisette partner dell’Unione – è pronta a imporre alle imprese a stelle e strisce dazi uguali e simmetrici a quelli paventati da Washington, oltretutto allargando il campo per colpire alcune aziende simbolo del Made in Usa come Harley- Davidson. Così come gli europei stanno cercando di costruire una santa alleanza con il resto del mondo per presentare un’unica azione legale contro l’amministrazione Trump al Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio.
La tensione è alle stelle, come hanno dimostrato i tonfi delle Borse europee. Nel timore della guerra commerciale Milano ha chiuso con un rosso del 2,39% ( male Fca, – 5,72%, sensibile al tema come tutta l’industria dell’auto). Francoforte è scesa del 2,27% e Londra dell’ 1,47%. Così la politica si è mossa. Se il premier Gentiloni ha assicurato che «l’Italia e l’Europa risponderanno», critiche e preoccupazione sono arrivate anche da Germania, Cina, Canada, Russia e Australia. Per questo a Bruxelles si sono messi subito al lavoro per studiare le contromosse che saranno adottate mercoledì prossimo, come testimoniava il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker: «Reagiremo con decisione e in modo proporzionato per difendere i nostri interessi». In fondo l’Europa mostrando i muscoli spera di far cambiare rotta a Trump, come lasciava intuire ieri Pierre Moscovici (le guerre commerciali non sono un bene per nessuno), ma in caso contrario è pronta a colpire.
Già, perché i segnali arrivati tramite canali diplomatici dagli Usa parlano di un Trump convinto ad andare avanti lanciando ufficialmente già la prossima settimana i dazi annunciati due giorni fa. E lo stesso presidente Usa ha twittato ieri che “Le guerre commerciali sono giuste e facili da vincere”.
Per questo a Bruxelles si lavora su tre differenti risposte da adottare mercoledì prossimo. Primo, una serie di contromisure per bilanciare la situazione, ovvero dazi simmetrici su alluminio e acciaio (10 e 25%) Usa. Ritorsione arricchita da dazi contro alcuni settori o prodotti simbolo americani: saranno colpiti Harley- Davidson, il succo d’arancia della Florida, il Bourbon, la Levi’s e altri marchi di fama planetaria. Così come in generale il tessile, l’alimentare, i cosmetici e i prodotti agricoli. Secondo, la Ue è pronta a far scattare le clausole di salvaguardia: chiusura del mercato europeo con delle quote alle aziende straniere che cercassero di compensare da noi il calo di vendite negli Stati Uniti in modo da lasciare spazio agli europei che dovessero ridirezionare il loro business nella Ue. Terzo, Bruxelles è in contatto con i partner mondiali per presentare un unico ricorso al Wto. Non per niente ieri il presidente dell’Organizzazione per il commercio, Roberto Azevedo, in una rara dichiarazione scritta si è detto «chiaramente preoccupato» per il progetto di Trump, capace di scatenare «una guerra commerciale che non sarebbe nell’interesse di nessuno: il rischio di escalation è reale».