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 2018  marzo 03 Sabato calendario

Collegi e soglie, il Viminale semplifica

Roma Potrebbe essere relativamente semplice, nella lunga notte dello spoglio di domani, avere dati attendibili sui rapporti di forza tra le coalizioni, su chi salirà sul podio. Anche se la ripartizione vera e propria dei seggi, e quindi la possibilità di formare maggioranze e con chi, si conoscerà probabilmente solo dopo molte ore dalla chiusura dei seggi.
Il Viminale intanto ha deciso, come spiega Peppino Calderisi, esperto di sistemi elettorali, «che diffonderà non solo i risultati del voto sui candidati dell’uninominale collegio per collegio, ma anche la somma nazionale dei loro voti. E poiché corrispondono a quelli del proporzionale sarà possibile già da quella somma capire quali sono i rapporti di forza politici». In altre parole già con lo spoglio sui candidati di collegio si saprà quali percentuali hanno raggiunto le liste singole, come 5Stelle e Leu, e le coalizioni, centrosinistra e centrodestra. Bisognerà invece attendere più a lungo per conoscere i pesi dentro alle coalizioni, cioè quanto hanno preso, ad esempio, Pd, FI o Lega. E lo scrutinio sarà complesso.
Con il nuovo sistema elettorale infatti un terzo dei seggi viene assegnato col sistema maggioritario e due terzi con il proporzionale. I candidati dell’uninominale possono essere collegati ad una sola lista ( e allora il voto sul nome sarà subito assegnato dalle sezioni anche alla lista), oppure ad una coalizione. In questo caso dovrà essere ripartito proporzionalmente tra le forze che compongono l’alleanza, ma per farlo bisognerà prima attendere i dati di lista di tutte le sezioni del collegio (operazione che spetterà, collegio per collegio, agli uffici elettorali presso le Corti d’Appello).
Questo meccanismo avrebbe potuto comportare una prima diffusione di dati sui voti di lista diversa da quella definitiva, con il rischio di sottostimare o sovrastimare alcune forze.
Il pericolo sembra superato con la scelta del Viminale di diffondere la somma nazionale dei voti dell’uninominale. Bisognerà però attendere comunque lo spoglio di tutte le sezioni per sapere qual è, dentro alle coalizioni, il peso dei singoli partiti. Ad esempio chi vincerà la sfida interna tra Forza Italia e Lega, o la percentuale del Pd. E quindi assegnare i seggi.
Non solo. Da quei calcoli può dipendere anche il superamento o meno, da parte dei piccoli partiti, della soglia del 3% per entrare in Parlamento, o se taglieranno almeno il traguardo del l’ 1%, che potrà così essere redistribuito tra gli altri alleati (altrimenti quei voti andranno dispersi). Finché non arriverà la ripartizione proporzionale dei voti dati solo ai candidati uninominali i piccoli partiti potrebbero restare in bilico.
E dai voti finali delle singole liste dipende anche l’elezione o meno dei candidati nei listini proporzionali che, soprattutto se non sono in prima posizione, rischiano di restare per un pò col fiato sospeso.