la Repubblica, 3 marzo 2018
Il conflitto di interessi di Elisabetta Trenta, vicepremier virtuale
Roma Da quella pur breve esperienza da assessore a Sport, Turismo e gemellaggi al Comune di Velletri sono passati quasi vent’anni. Eppure nessuno, ai Castelli romani, ha dimenticato il passato politico di Elisabetta Trenta, 51 anni, un presente da analista sui temi della sicurezza, tra docenze e collaborazioni varie, e un futuro ( forse) da ministra della Difesa e vicepremier dell’eventuale governo Di Maio.
Un ruolo, quest’ultimo, comunicato dal palco di piazza del Popolo dal candidato premier M5S che dà un’impronta al potenziale esecutivo 5 Stelle molto più dei “professori di sinistra” selezionati dal capo politico del Movimento. Perché nel curriculum della Trenta non c’è traccia degli anni passati sui banchi del consiglio comunale di Velletri prima (dal 1997 al 1999) e in giunta poi ( nei primi anni zero), eletta col Ccd a sostegno di Bruno Cesaroni, farmacista di An, il sindaco ( nipote del podestà di Velletri) che nel 2002 intitolò una strada a Ettore Muti, segretario del Partito fascista. Eppure quell’esperienza resta centrale nella formazione della donna, l’ala “destra” del governo (al momento virtuale) a 5 Stelle. «È una ragazza di campagna che ha maturato la sua esperienza in un comune agricolo», dice di lei Lamberto Trivelloni, leader dell’Udc a Velletri ai tempi in cui la Trenta muoveva i suoi primi passi in consiglio comunale. «È di un’onestà specchiata», assicura Trivelloni.
Fotografata in tuta mimetica sul portale “Difesa on-line”, ha un’aria molto diversa rispetto al tailleur nero con un filo di perle indossato per la presentazione della squadra a 5 Stelle due giorni fa, quando Di Maio l’ha introdotta come «la nostra proposta di ministro». Intervistata, torna ai mesi trascorsi a Nassiriya, dove per l’Esercito, si occupava di intermediazione con le autorità locali. Al ministero, in realtà, sono in pochi a ricordarla sotto il sole iracheno mentre non manca chi segnala il suo matrimonio con un colonnello dell’Arma ai vertici di Segredifesa l’ufficio che, accorpato alla direzione nazionale armamenti, si occupa di tutti i contratti delle forze armate. Un potenziale conflitto di interessi visto che, da ministra, punta a «investire nel personale e nella tecnologia per assicurare al paese forze armate più moderne e più capaci di fronteggiare le nuove minacce».
Infine, tra le decine di collaborazioni elencate nelle 9 pagine di curriculum dalla Trenta, sono diverse quelle legate alla galassia della Link Campus University, dove la Trenta è docente. Tra queste c’è un ruolo chiave nella “Sudgestaid Scarl” e la presidenza del Criss (Consortium for research on intelligence and security services) creatura di Gianpiero Spinelli, vecchia conoscenza dei teatri di guerra. Fu Spinelli, infatti, il più famoso contractor italiano, ad arruolare nel 2004 Fabrizio Quattrocchi, la guardia privata (rapito insieme ad altri 3 colleghi in Iraq) morto nel deserto per mano dei suoi sequestratori.