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 2018  marzo 03 Sabato calendario

Scandalo molestie, una donna salva il gruppo Weinstein

Un contrappasso dantesco in salsa hollywoodiana. Fa capo a una donna il gruppo di investitori che ha raggiunto un accordo per l’acquisto degli asset della Weinstein Company, la casa di distribuzione e produzione cinematografica finita a un passo dal fallimento per lo scandalo molestie che ha travolto il cofondatore, Harvey Weinstein. Sulla scia delle accuse è nato il movimento #metoo, con una campagna diventata mondiale e la società del produttore cinematografico che ha distribuito film come «The Hateful Eight» e «Carol», rischiava il fallimento.
A salvarla invece è intervenuto un gruppo di investitori, di cui fa parte anche il miliardario dei supermercati Ron Burkle, che ha annunciato ieri di aver chiuso l’intesa. L’operazione viene valutata circa 500 milioni di dollari, inclusa l’assunzione del debito per 225 milioni. Ma soprattutto, a capo del gruppo di acquirenti, c’è una donna: Maria Contreras-Sweet, 62 anni, ex funzionaria dell’amministrazione Obama (era a capo del Dipartimento delle piccole e medie imprese). È lei che tenterà di far dimenticare a tutti l’immagine della società legata all’uomo miliardario accusato di abusi e molestie da star come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Ashley Judd e Asia Argento. L’operazione per riscattare l’immagine della società è già partita: Contreras-Sweet si è infatti impegnata a salvare 150 posti di lavoro, istituire un board a maggioranza femminile oltre a creare un fondo per risarcire le vittime degli abusi che, stando alle indiscrezioni, si aggirerebbe tra gli 80 e 90 milioni di dollari. «Sono i primi passi per supportare le vittime e proteggere i dipendenti» ha spiegato Contreras-Sweet. Weinstein Company fu fondata dai fratelli Weinstein, Bob e Harvey, nel 2005 e nell’arco di pochissimi anni era diventato uno degli studi di produzione più potenti di Hollywood. Fino allo scandalo.