il Fatto Quotidiano, 4 marzo 2018
Chiunque vinca sarà difficile fare peggio di così
Entro il 23 marzo si insedierà il Parlamento composto sulla base del voto di oggi. Non sappiamo chi avrà la maggioranza. Ma chiunque sarà al potere difficilmente potrà fare peggio di chi ha governato tra 2013 e 2018. Ecco una rassegna del meglio del peggio.
Riforme col buco
Non solo Costituzione
1. Riforma costituzionale. Niente voto per un Senato dalle competenze incerte, più potere al governo, grande confusione sulle competenze delle Regioni. Bocciata al referendum del 2016.
2. Riforma Madia. La legge delega viene giudicata incostituzionale nel novembre 2016.
3. Italicum. La legge elettorale voluta da Renzi viene smontata dalla Corte costituzionale.
4. Rosatellum.
Una legge elettorale pensata per dare ai leader di partito il massimo controllo sulle liste, approvata con un voto di fiducia e che non garantisce la governabilità.
5. Riforma Forestale. Forestali accorpati all’Arma dei Carabinieri, diventano così militari per legge. I risparmi sono nulli. Finisce davanti alla Corte costituzionale.
6. Riforma musei. Nuovi criteri di nomina dei direttori bocciati dal Tar, guerra giudiziaria sui criteri di valutazione.
7. Riforma prescrizione. Prescrizione sospesa soltanto tra la sentenza di primo grado e quella di appello e fra quella di appello e di Cassazione. Rischia di incentivare l’ostruzionismo.
8. Legge sul conflitto d’interessi. Riforma del 2016 che colpisce solo i conflitti di tipo patrimoniale. Ha maglie così larghe da non toccare Berlusconi.
Come sprecare soldi
Imu, bonus, casta
9. Imu sulla prima casa. Su richiesta di Berlusconi, il governo Letta cancella l’Imu sulla prima casa anche per chi ha redditi elevati.
10. Bonus 80 euro. 10 miliardi all’anno di sconto sull’Irpef per la parte bassa del ceto medio, senza correzioni per nucleo familiare.
11. Condono (voluntary disclosure). Permette agli evasori di mettersi in regola, ma non al fisco di sapere come sono stati generati i capitali.
12. Rottamazione cartelle Equitalia. L’ennesimo provvedimento che premia chi ha conti in sospeso con il fisco.
13. Contanti a 3.000 euro. Padoan cambia idea: nessun legame tra contanti ed evasione. Alzato il limite per le operazioni (era 1.000 euro).
14. Niente norme anti-papà Boschi. A luglio 2017 il governo Gentiloni blocca alla Camera la norma che avrebbe previsto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per gli amministratori di banche fallite. Avrebbe colpito papà Boschi.
15. Riforma Bankitalia. Nel 2013 consegna l’istituto di vigilanza alle banche vigilate, sale la quota di dividendi che queste incassano ogni anno.
16. Bail-in. L’Italia prima subisce le nuove regole sui salvataggi bancari a spese di azionisti e obbligazionisti, poi le recepisce solo due settimane prima di doverle usare su risparmiatori inconsapevoli.
17. Regali a Confindustria. Secondo le stime della Uil, i governi Renzi e Gentiloni approvano sgravi fiscali e incentivi in risposta alle richieste di Confindustria che, dal 2014, valgono 80 miliardi.
18. Sanatoria ai partiti. Nel 2015 un emendamento Pd sblocca 45,5 milioni di euro per i partiti i cui bilanci non hanno superato i controlli dell’apposita commissione.
19. Province zombi. Abolite con la legge Delrio ma le loro competenze non sono state ripartite tra altri enti, quindi continuano a esistere.
20. Aerei F-35. Nonostante i problemi tecnici dei Caccia e i tentativi del Parlamento di dimezzare la commessa, l’ordine prosegue e raddoppia il costo unitario degli aerei: da 69 a 130,6 milioni di euro.
21. Vitalizi. La riforma Richetti delle pensioni dei parlamentari viene approvata alla Camera ma il Senato non la mette mai al voto.
22. Auto blu. Renzi promette di ridurre le auto di servizio della Pubblica amministrazione vendendole online. Ne piazza solo 151 per meno di 900.000 euro.
I favori agli amici
Lobby e Giglio magico
23. Regali alle autostrade. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio (Pd) concede aumenti record ai concessionari (+2,74 per cento medio con inflazione piatta) in cambio di investimenti virtuali. Miliardi di euro a Benetton & C. pagati dagli automobilisti.
24. Air Force Renzi. Nel 2016 Renzi prende in leasing da Etihad, che aveva rilevato Alitalia, un AirBus 340-500 per i voli di Stato. Costo: 150 milioni di euro.
25. Palestre for profit. La legge di Stabilità 2018 legittima lo scopo di lucro per le attività sportive dilettantistiche. Una riforma che serve alla catena di palestre del renziano Giorgio Moretti, socio di Marco Carrai.
26. Pro Mediaset. Rinviato di 18 mesi il cambio di tecnologia digitale. Nel 2014, governo Renzi spende 2,4 milioni (su 4,9) di pubblicità istituzionale su reti Mediaset sottraendoli al web.
27. Anti-slot? Niente decreti attuativi alla legge che le limita: 30 mila slot in più nel 2016, bandite dal governo 22 mila nuove sale giochi in stabilità 2015, una circolare governo 2016 ne autorizza
40 mila in più.
28. Rc Auto. 2014, riforma bloccata per le pressioni di Unipol Sai che si opponeva e consegna emendamenti ai deputati amici del Pd.
29. Salva-Coop. Il senatore Ugo Sposetti (Pd) riesce a far passare un emendamento che rende lecita (o quasi) l’attività bancaria non autorizzata e non vigilata svolta dalle coop attraverso la formula del prestito soci.
30. Sacchetti Bio. Il governo Gentiloni recepisce la parte non obbligatoria della direttiva Ue sui sacchetti biodegradabili nei supermercati (pagano i clienti). Ne beneficia l’impresa Novamont, della renziana Catia Bastioli.
31. Cinema. Approvata la legge nel 2016, non arrivano mai i decreti attuativi, bloccato l’aumento dei fondi del 60% atteso dal settore.
Scuola e lavoro
Precari e scontenti
32. Buona Scuola. Caos sui trasferimenti degli insegnanti da stabilizzare, bonus per merito distribuiti con criteri oscuri. La chiamata diretta dei prof è quasi impossibile.
33. Alternanza scuola lavoro. Gli stage brevi degli studenti finiscono per diventare mano d’opera gratuita.
34. Bonus 18enni. 500 euro ai neo-maggiorenni dal 2017 da spendere in cultura: vanno anche ai ragazzi più ricchi, molti ostacoli burocratici.
35. Jobs Act. Addio all’articolo 18, nuovi strumenti contro la disoccupazione, possibili più controlli a distanza sui lavoratori, quasi 30 miliardi di euro di incentivi alle assunzioni (finiti i quali si esaurisce l’effetto Jobs Act sull’occupazione).
36. Voucher. Prima il governo Renzi liberalizza l’uso dei buoni lavoro poi, dopo la rivolta popolare, il governo Gentiloni li cancella per evitare un referendum. Salvo reintrodurli subito dopo.
37. Garanzia giovani. Il budget è di 1,5 miliardi, ma le misure (2014-1015) per ricollocare i giovani sono praticamente a impatto zero: il 54 per cento delle offerte tramite la piattaforma sono solo tirocini formativi.
Giustizia e potere
Salvate i colletti bianchi
38. Sblocca Italia. Il decreto del 2014 permette un iter semplificato per i permessi di ricerca ed estrazione, il rilancio dei termovalorizzatori e procedure accelerate per appalti nell’edilizia.
39. Falso in bilancio. La riforma del 2015 cancella la depenalizzazione del 2002, ma alle aziende restano molte possibilità di truccare i conti senza rischi.
40. Voto di scambio. La riforma 2014 doveva inasprire le pene, ma porta addirittura all’annullamento di alcune sentenze (se manca il “metodo mafioso”).
41. Segreto di Stato. Renzi lo toglie sui documenti che riguardano le stragi degli anni ‘70-‘80. Ma le carte non vengono digitalizzate e neppure ordinate, moto resta negli archivi: tutto inutile.
42. Intercettazioni. La riforma del 2017 attribuisce più discrezionalità alla polizia giudiziaria nel decidere cosa è rilevante. Il pm perde il controllo dell’indagine.
43. Polizia giudiziaria. Ogni poliziotto, carabiniere o finanziere che consegna l’esito di un accertamento alla magistratura, deve comunicarlo al suo superiore. Aumenta la possibilità di fuga di notizie e controllo politico.
44. Legittima difesa. Diventa legittima difesa la reazione a un’aggressione in casa, negozio o ufficio commessa di notte.
45. Responsabilità civile dei giudici. Nessun filtro ai ricorsi contro i giudici che rischiano fino alla metà dello stipendio.
46. Stalking. Depenalizzato per errore, niente pena ma risarcimento economico. Poi, a dicembre 2017, il governo Gentiloni deve correggere.
47. Riforma 41-bis. Una circolare attribuisce ai direttori degli istituti penitenziari discrezionalità su come interpretare il carcere duro.
48. Svuotacarceri. Più difficile la custodia cautelare prima del processo anche per chi è accusato di reati molto gravi.
49. Tortura. Passa nel 2017 la legge che introduce il reato ma non sarebbe applicabile a vicende come quella del G8 di Genova.
50. Equo compenso. La legge nasce per tutelare gli avvocati più deboli ma diventa un regalo per banche, assicurazioni e grandi imprese che possono tenersi le spese legali riconosciute ai loro avvocati.
51. Età pensionabile. Nel 2016 il governo Renzi deroga ai limiti di età per prorogare di un anno i vertici della Cassazione, il presidente Giovanni Canzio e il procuratore generale Pasquale Ciccolo.
52. Anti-Anac. Il governo Gentiloni prova a ridimensionare i poteri dell’Autorità anticorruzione. Tutti negano la paternità della norma, poi ritirata.
53. Codice appalti. Le norme per rendere più trasparenti e competitive le gare finiscono per paralizzare le commesse pubbliche.
54. Codice antimafia. Sequestro preventivo anche per i corrotti, ma solo se accusati anche di associazione per delinquere. L’inasprimento delle regole è solo virtuale
Incompiute & Pasticci
Ambiente, vaccini, Niger
55. Consumo del suolo. Mai approvata la legge contro la cementificazione ereditata dal governo Monti.
56. Casa Italia. Il piano di messa in sicurezza del territorio dopo il sisma di Amatrice (2016) resta sulla carta.
57. Legge Fiano. La Costituzione già vieta la ricostituzione del partito fascista, ma vengono introdotte pene da sei mesi a due anni per chi fa saluti romani o vende gadget di Mussolini.
58. Decreto Vaccini.
Il decreto Lorenzin del 2017 prevede 10 vaccini obbligatori altrimenti i bambini non entrano in classe. Ma basta un’autocertificazione e molte Regioni non sono in grado di gestire l’aumento di vaccini da somministrare.
59. Missione in Niger.
Dopo averlo smentito a maggio 2017, a dicembre, a Camere sciolte, il governo Gentiloni decide di spostare 500 soldati italiani in Niger contro terroristi e trafficanti. Ma comanda la Francia.
60. Salerno-Reggio. Accorciata l’autostrada per inaugurarla prima del referendum 2016.