ItaliaOggi, 3 marzo 2018
Diritto & Rovescio
In Slovacchia non erano preparati: l’assassinio di un giovane giornalista e della sua fidanzata ha messo improvvisamente sotto gli occhi di tutti la drammatica infiltrazione di esponenti dell ’ndrangheta, non solo nella società slovacca, ma anche al massimo livello, cioè nel governo di Robert Fico. La magistratura italiana è a posto. La Dda di Reggio Calabria infatti dice: «Avevamo allertato da tempo Bratislava su questa infiltrazione» ma il governo slovacco ha sottovalutato il problema (o aveva interesse a sottovalutarlo?). I mafiosi italiani vivevano sui contributi Ue elargiti solo a loro a piene mani. Come mai Bruxelles non se ne è accorta? Essi vivevano nella zona più povera del paese andando in giro con delle Ferrari e delle Lamborghini (come mai il fisco non l’ha visto?). Sta di fatto che il buon nome dell’Italia è andato a ramengo in Slovacchia, colpendo anche le molte imprese italiane che lavorano correttamente. Un imprenditore italiano ha detto: «Siamo tutti sotto accusa. Ci sentiamo come i musulmani pacifici accusati degli attentati dell’Isis».