Il Messaggero, 1 marzo 2018
La Sapienza al top negli studi classici
Non ha rivali nello studio dell’antichità: l’Università la Sapienza di Roma, infatti, è stata giudicata prima al mondo per le materie Classics. A stabilirlo sono gli esperti di QS World University Rankings, uno dei più autorevoli nella valutazione degli atenei mondiali, che quest’anno ha decretato il successo delle università italiane. Hanno raggiunto ottime posizioni anche il Politecnico di Milano e l’Università Bocconi, che vantano almeno una disciplina nelle prime dieci posizioni. Un risultato assolutamente brillante per gli atenei italiani, che mai prima d’ora erano arrivati così in alto. La Sapienza, infatti, è la prima università italiana a raggiungere la testa della classifica in una disciplina. E non è poco.
LE AZIENDE
Il ranking di Qs, giunto all’ottava edizione, è ritenuto tra i più prestigiosi, va a considerare diversi aspetti mettendoli in relazione tra loro. Per stilare le classifiche sono stati analizzati i corsi di laurea e post-lauream di 4.522 atenei in 75 nazioni, 198 milioni di citazioni e 22,4 milioni di research papers. Sono stati inoltre ascoltate le opinioni di 75.000 accademici internazionali e 40.000 responsabili delle risorse umane per valutare la reputazione accademica e quella tra le aziende. Cinque le macro aree prese in considerazione. È emerso che la Sapienza nell’ambito del classicismo è prima a livello mondiale, avendo superato Cambridge e, a seguire, Oxford e Harvard. Non solo, l’università romana si è aggiudicata anche il nono posto nel settore dell’Archeologia ed entra tra le prime 50 al mondo anche per Scienze archivistiche e librarie piazzandosi 33esima, Fisica e Astronomia 39esima e Scienze Naturali 50esima. Tra le prime 100 posizioni, inoltre, appare ben 16 volte con storia, lingue, filosofia, teologia, ingegneria civile, informatica, ingegneria elettrica, anatomia, farmacia, matematica, antropologia e legge.
Tra le prime università italiane spicca anche il Politecnico di Milano che presenta 16 discipline sulle 48 prese in considerazione e si piazza quinto al mondo in Design e nono sia in Architettura sia in Ingegneria civile e ambientale. Considerando le prime 50 posizioni, il politecnico di Milano raggiunge anche il 17esimo posto in Ingegneria meccanica e in Ingegneria e Tecnologia, il 35esimo per Ingegneria elettronica e il 44esimo Informatica. Ottima performance anche per l’università privata Bocconi che cresce in tutti i settori in cui si piazza tra le prime 50 posizioni: raggiunge il decimo posto con Business & Management, l’undicesimo con Scienze sociali e Management, il 16esimo con Economia e il 29esimo con Contabilità e Finanza. Se si tratta di valutare la reputazione degli atenei, quelli italiani sono decisamente cresciuti di gradimento raggiungendo le prime 50 posizioni in 21 discipline diverse: «I risultati dell’analisi di quest’anno ha spiegato infatti Ben Sowter, direttore del Dipartimento Ricerca di Qs – indicano che il sistema universitario italiano è competitivo in un’ampia varietà di discipline. Gli atenei italiani sono tra i cinquanta migliori al mondo in 21 subjects, sei in più rispetto al 2017».
Una varietà innegabile di successi a cui mancano però due discipline come Turismo e Scienze infermieristiche. «Questo risultato ha commentato Sowter, va segnalato nonostante la reputazione delle scuole italiane in campo medico». Nel ranking 2018 vanta infatti numerose eccellenze nel panorama mondiale visto che in classifica sono presenti 43 università e scuole di alta formazione italiane: tra le università presenti, ben 13 sono tra le migliori cinquanta al mondo e 39 sono entrate quest’anno nella top 50. Considerando le prime 100 posizioni, l’Università di Bologna è presente con venticinque discipline con il valore medio più costante.
IL SUD
Per il settore dell’Antichità entrano nei primi 50 l’Alma Mater, l’Università di Pisa, Tor Vergata, Pavia, la Normale di Pisa, la Statale di Milano e Siena. La Statale, con quattro discipline tra le prime 50, è l’unica italiana nelle classifiche di Odontoiatria, Veterinaria e Farmacia. Anche il Politecnico di Torino conta quattro posti tra i primi cinquanta mentre l’Università di Napoli Federico II è l’unica del Sud presente tra le prime cento al mondo con Ingegneria civile e ambientale. Segnali di ripresa e di gradimento all’estero su cui c’è però ancora molto da fare.
Proprio ieri il ministero dell’Istruzione ha varato il Piano straordinario di reclutamento per ricercatori, previsto dalla legge di bilancio per il 2018, autorizzando per le università l’assunzione di 1.305 posti di ricercatori con uno stanziamento di 2 milioni di euro per il 2018 e altri 76,5 milioni a partire dal 2019.