la Repubblica, 1 marzo 2018
Che carattere quella «C»
Sono solo sei lettere.
Ma quelle tre “c” e la “o” rendevano l’operazione molto difficile», racconta Federico Landini, giovane type designer fiorentino, autore del lettering dell’insegna del nuovo ristorante Cracco, aperto la scorsa settimana in Galleria Vittorio Emanuele, la location più centrale e prestigiosa di Milano. «Dovevo trovare un modo per ovviare al problema dell’eccessiva rotondità di queste quattro lettere. Tutti i primi schizzi di progetto mi ricordavano da una parte il logo dell’Audi e dall’altra i cerchi olimpici. Non trovavo una soluzione». Federico ha lavorato a stretto contatto con l’agenzia milanese Apart ( apart- collective. com), incaricata dallo Studio Peregalli – gli architetti che hanno realizzato il design degli interni ispirati a Gio Ponti – di progettare l’immagine coordinata del ristorante. E proprio dalla collaborazione con Andrea Mineo, creative director di Apart, è nata l’idea.
«Abbiamo pensato alla nuova verticalità di Milano. La città è un continuo crescendo, è sempre più alta, in tutti i settori» racconta Mineo. La soluzione che tanto Landini cercava si è dunque tradotta nel disegno di un carattere condensed, alto e molto compresso, che esprime tutta la verticalità dell’alta cucina di Carlo Cracco e allo stesso tempo allude ai cinque piani del suo nuovo ristorante.
Il colore oro e il fondo nero dell’insegna sono parte delle linee guida deliberate dalla giunta comunale per la valorizzazione delle unità immobiliari a uso commerciale presenti all’interno del salotto milanese progettato da Giuseppe Mengoni e inaugurato nel 1867.
Oltre all’oro, utilizzato per la stampa dei menù, sui tovaglioli e per il packaging della pasticceria, l’immagine coordinata del ristorante si arricchirà presto di nuove cromie: verde, porpora e blu, a indicare una gamma differenziata di prodotti.