la Repubblica, 1 marzo 2018
La prof anti-agenti rischia il posto. «Ma io non mollo e torno in piazza»
Torino In piazza a protestare nonostante sia stata sospesa dall’insegnamento e, ora, rischi il licenziamento. Lavinia Flavia Cassaro, la maestra torinese di origine siciliana, finita nella bufera per aver augurato la morte ai poliziotti durante una manifestazione contro CasaPound, ieri sera era in piazza per il presidio contro il leader della Lega Nord, Matteo Salvini (che l’ha definita “pseudomaestra”) e stasera sarà al corteo organizzato contro segretario di Forza Nuova Roberto Fiore. «Sono antifascista e continuerò a rispettare la mia etica – spiega – Quello che è successo è che Renzi e Fedeli con tutti gli altri politici cercano un capro espiatorio. Lo hanno trovato, ma non per questo smetterò di manifestare».
Dopo che la questura di Torino ha trasmesso gli atti su quanto accaduto alla procura, con l’ipotesi del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha avviato, attraverso l’Ufficio scolastico del Piemonte, un procedimento disciplinare nei confronti dell’insegnante che però ancora ieri mattina era alle elementari di Falchera dove ha preso servizio l’anno scorso. Entrata con l’infornata della Buona scuola con un contratto triennale Cassaro ha passato il primo anno di prova a Montanaro, in provincia di Torino, ma nel secondo anno nell’elementare dell’istituto Leonardo da Vinci era già finita nel mirino dei genitori che avevano fatto una raccolta firme per ottenere che non insegnasse più matematica in II A.
I bambini, sette anni, la inquadrano subito: «La maestra nuova urla, urla forte» hanno raccontato alle mamme che, ieri, aspettavano i figli davanti scuola e che nei video pubblicati su Internet hanno riconosciuto la docente che sbraitava improperi alle forze dell’ordine: «Speriamo che adesso si rendano conto di che carattere avesse e che la mandino via una volta per tutte» dicono i genitori che aveano ottenuto che fosse assegnata all’organico di potenziamento e fosse in aula solo quando qualche collega si ammalava. «Ma una così non deve insegnare da nessuna parte.
Non è che non deve solo danneggiare i nostri figli, non deve stare con nessun bambino: se una non ha pazienza non deve fare questo mestiere» aggiunge un altro.
Sul web è stata insultata e minacciata, i familiari delle forze dell’ordine, tra cui la figlia di un carabinieri morto mentre cercava di sventare una rapina, hanno scritto lettere accorate, ma Cassaro non si è detta pentita di quanto detto in piazza: «Sono stata sciocca perché sono caduta nella trappola – aggiunge l’insegnante – Non volevo augurare la morte a quei 150 poverelli che erano lì a difendere i neofascisti, ma ci avevano appena caricato per difendere un’organizzazione che non dovrebbe nemmeno esistere. Io auguro la morte al fascismo».