la Repubblica, 1 marzo 2018
Parigi si divide su Hallyday e i figli esclusi dall’eredità
Parigi Si sono conosciuti ventidue anni fa, lui era una rockstar cinquantenne che aveva già molto vissuto, lei una giovane modella un po’ anoressica. «Mi sono innamorata di un uomo solo, che aveva bisogno di tanto amore», ha raccontato Laeticia. E gli amici della coppia ripetono che la giovane sposa ha permesso al rocker dal cuore fragile di superare le crisi artistiche, e poi l’infarto, il coma, la lunga malattia, che senza di lei non ci sarebbero stati tutti gli ultimi dischi, quella “serenità famigliare” che Johnny ha scoperto in tarda età, andando a vivere a Los Angeles e con l’arrivo delle piccole Jade e Joy, le figlie adottive della coppia.
Laddove c’era una favola, oggi c’è una guerra. Un testamento scritto da un notaio californiano che taglia dall’asse ereditario due dei quattro figli. Johnny Hallyday è morto il 5 dicembre con un omaggio funebre che ha radunato milioni di persone e scomodato Emmanuel Macron. Davanti alla bara Laeticia abbracciava i figliastri Laura e David. La concordia di quel momento è lontana. Anzi, si scopre adesso che era una finta, i figli di primo letto non volevano mostrarsi accanto alla matrigna ma è stata Brigitte Macron a convincerli.
Sylvie Vartan invece era rimasta a casa. E ora l’ex moglie del cantante è la più esplicita. «Quel testamento non può averlo fatto l’uomo che ho amato per tanti anni», sostiene Vartan, madre del cantante e compositore David, 51 anni, che ha annunciato ricorso insieme all’altra figlia diseredata, l’attrice Laura Smet, 34 anni, nata dall’unione con l’attrice Nathalie Baye. Molti stentano a credere che Johnny abbia voluto usare un cavillo americano – impossibile nella legge francese – per non lasciare nulla alla figlia trentenne, finita più volte in centri di disintossicazione, o al primogenito con il quale aveva duettato in “Sang pour mon sang”, album presentato nel 2007 come un nuovo inizio nelle relazioni difficili tra padre e figlio.
La Francia si divide per capire se l’amato Johnny sia un padre snaturato o se sia stato plagiato da un’usurpatrice dal volto d’angelo. Gli amici della coppia sono costretti a schierarsi. «Una vicenda che mi fa orrore», dice Brigitte Bardot. «Laeticia se la passerà male», assicura Gérard Depardieu. «È disgustata dalle insinuazioni», ribatte Jean Reno. «Non ne sapevo niente» sostiene a proposito del testamento Laeticia, “sola contro tutti” come ricamano i giornali scandalistici che puntano su un clan contro l’altro per garantirsi qualche scoop in una battaglia legale e mediatica che si annuncia lunga e cruenta.
Il rotocalco Closer rivela che papà Johnny versava già alla figlia Laura Smet una rendita mensile e le aveva dato quasi 900mila euro per comprarsi casa. Paris Match parla invece di uno strano versamento di 75mila euro che il cantante avrebbe fatto sul conto di Laeticia pochi giorni prima di morire, quando era ormai semicosciente. Emergono altri dettagli inquietanti: ad esempio il fatto che le società che gestiscono i diritti d’autore sono state intestate alla madre di Laeticia, meglio nota come “Mamie Rock”, nonnina del rock. E che la vedova ha fatto preparare un disco postumo, registrato in gran segreto e pronto a essere venduto a milioni di fan. Bisognerà aspettare per ascoltare. Anche quello è stato bloccato dagli avvocati di David e Laura in attesa di trovare un accordo sul testamento.