Corriere della Sera, 1 marzo 2018
I numeri che pesano su Usa e Germania
L’architrave della geopolitica americana in Europa nel dopoguerra è stata la Germania. Paese chiave della relazione transatlantica, partner nella Guerra Fredda, leader della Ue. John Kennedy tenne il famoso discorso del «Ich bin ein Berliner». Ronald Reagan quello del «Mr. Gorbaciov tiri giù questo Muro». E il via libera di George Bush senior fu decisivo per permettere a Helmut Kohl di procedere con la riunificazione nel 1990. Ora la relazione è a pezzi. E non solo a causa di Donald Trump. Un’analisi condotta dal Pew Research Center e dalla Körber-Stiftung ha registrato che negli anni della presidenza di Barack Obama tra il 64 (nel 2008 ) e il 57% (nel 2016 ) dei tedeschi aveva un’opinione favorevole degli Stati Uniti e tra il 93 e l’ 86% aveva fiducia nel presidente americano. Ora, era Trump, le quote sono scese rispettivamente al 35 e all’ 11%. Gli americani, invece, continuano ad apprezzare Angela Merkel: il 50% dei repubblicani e il 64% dei democratici hanno fiducia nella cancelliera. Il problema è che le percezioni divergono al di là dei leader. Tra gli americani, il 68% pensa che la relazione tra Usa e Germania sia buona, il 22% la ritiene cattiva; tra i tedeschi, è vista come buona dal 56% e cattiva dal 42%. I due Paesi hanno opinioni diverse anche sulle ragioni della collaborazione. La Difesa e la Sicurezza sono i motivi più importanti per avere un buon rapporto per il 34% degli americani e solo per il 16% dei tedeschi. I legami economici e commerciali per, rispettivamente, il 33% e il 45%. La condivisione dei valori democratici per il 21% degli americani e il 35% dei tedeschi. In Germania, il 43% dei cittadini ritiene gli Stati Uniti primo o secondo partner più importante. Solo il 12% degli americani reciproca. Rilevante dal punto di vista politico la differenza di opinioni sulle spese dei Paesi europei nella Difesa: negli Usa, il 45% pensa che dovrebbero spendere di più e il 37% che spendono il giusto; solo il 32% dei tedeschi, invece, vorrebbe che mettessero più denaro nella Difesa, mentre il 51% vuole che il livello rimanga quello di ora, nonostante la promessa dei governi europei di aumentarlo (il 13% vorrebbe una riduzione). Sono queste opinioni pubbliche che influenzeranno le scelte politiche in una delle relazioni strategiche più importanti da 70 anni a questa parte.