Corriere della Sera, 1 marzo 2018
La rivincita delle università
Il risultato più sorprendente è quello della Sapienza: per la prima volta un ateneo italiano è in testa in una classifica che misura le migliori università del mondo. Nel campo «lettere classiche e storia antica» la Sapienza «batte» anche Cambridge e Oxford, la Ludwig Maximilian di Monaco e Harvard. Succede nella nuova edizione del Ranking Qs per disciplina, pubblicato ieri. Una classifica che misura la reputazione dei ricercatori e docenti in ambito accademico e imprenditoriale, la qualità delle pubblicazioni secondo il database internazionale Scopus, ma contrariamente alle classifiche generali degli Atenei non tiene in conto la didattica, cioè il rapporto professori-studenti, il numero di docenti e iscritti provenienti dall’estero, criteri che in genere penalizzano le università italiane. «Lettere classiche e storia antica sono un fiore all’occhiello dell’Ateneo», ha commentato il rettore Eugenio Gaudio, la cui università è nona in Archeologia. Nella classifica per disciplina si confermano anche molto in alto due atenei milanesi: il Politecnico è quinto in Design, e nono in Architettura e in Ingegneria Civile e Ambientale. Inoltre, sale al 17° posto in Ingegneria Meccanica e ottiene lo stesso risultato per la macro area di Ingegneria e Tecnologia.«Investiamo in laboratori e in campus, puntiamo su alleanze durature con le principali imprese del territorio e su programmi internazionali con le più prestigiose università nel mondo», ha commentato il rettore Ferruccio Resta. La Bocconi sale al decimo posto in Business & Management, guadagna sei posizioni in Scienze Sociali e Management, arrivando all’undicesimo posto, e mantiene il 16° posto nella classifica mondiale di Economia. Nella classifica compaiono anche Bologna (la più presente, tra le prime cento in 25 discipline), Pisa (12esima in lettere classiche) Tor Vergata (tredicesima), e poi Padova, la Statale di Milano, la Cattolica che si «piazzano» per medicina dove l’Italia ha il maggior numero di atenei presenti nelle classifiche. Complessivamente l’Italia guadagna posizioni rispetto allo scorso anno. Certo non soffre la crisi della Francia, ma niente a che vedere con i colossi americani come Harvard che domina anche questo ranking con 14 primi posti o con atenei di tradizione come Cambridge che è tra i primi dieci in 37 discipline sulle quarantotto misurate. Ed è proprio in una delle nuove discipline testate per la prima volta quest’anno che la Sapienza ha fatto il suo exploit. È vero che rispetto a campi come l’Ingegneria e l’Economia la concorrenza è ristretta: gli atenei che si confrontano sono solo 50 contro i 500 in media delle materie scientifiche dove alla concorrenza inglese e americana si aggiunge quella dei Paesi asiatici, che sono emergenti in campo universitario. Ma sono discipline che, si legge nei commenti dei ricercatori che hanno stilato la classifica, vengono ormai «apprezzate nel mondo del lavoro perché permettono di acquisire un insieme di competenze utilizzabili in ambiti diversi».