La Stampa, 1 marzo 2018
Ryanair, altre 37 rotte e 39 milioni di clienti
L’Italia è uno dei grandi mercati del trasporto aereo (questo aumenta l’amarezza per l’assurdo destino di Alitalia) perciò le compagnie internazionali investono per crescere in casa nostra, e meno male che qualcuno lo fa. Ora la Ryanair, regina delle low cost, punta sul nostro Paese e lancia 37 nuove rotte, che le permetteranno di aumentare fino a 39 milioni all’anno (+5% rispetto al 2017) i passeggeri trasportati nei 29 scali italiani serviti dalla compagnia irlandese.
Si tratta della «più grande programmazione di sempre dall’Italia», suona la grancassa l’amministratore delegato Michael O’Leary, che intanto annuncia una nuova politica nei confronti dei sindacati: dal rifiuto totale a una nuova politica di dialogo, anche in Italia, dove conta di raggiungere un accordo in tempi brevi.
Quanto ai voli, dalla stagione invernale 2018-2019 la Ryanair amplierà la rete dall’Italia con nuove destinazioni europee ma anche internazionali, fra cui Amman e Aqaba in Giordania. Guardando alle rete nazionale, dall’estate Ryanair tornerà a volare a Crotone, mentre è confermata la chiusura estiva di Trapani, che però dovrebbe essere riaperta, nell’estate 2019.
O’Leary ha fatto questi annunci in occasione di una trasferta italiana, di cui ha approfittato per alcuni incontri istituzionali. Sul negoziato con i piloti e gli assistenti di volo ha detto che un accordo potrà essere raggiunto entro un paio di settimane; ma su che basi? «Il contratto di lavoro resterà quello irlandese», ha detto, ma resta il nodo della tassazione (i lavoratori pagano i contributi in Italia e le tasse sul reddito in Irlanda: si punta a far pagare tutto in Italia). «Noi e i sindacati siamo d’accordo su quasi tutto, aspettiamo di capire se si può trovare una soluzione fra governo italiano e quello irlandese», ha detto O’Leary, che ieri a questo scopo ha incontrato alcuni dirigenti del ministero dei Trasporti.
Anche se la vicenda di Alitalia non lo riguarda più direttamente, da quanto ha rinunciato a fare un’offerta, O’Leary ha fatto qualche dichiarazione. «Noi ci siamo ritirati, ma ai commissari abbiamo fatto i complimenti per il gran lavoro svolto, e abbiamo espresso il nostro parere: l’Alitalia dovrebbe restare indipendente, e non essere venduta a compagnie straniere, perché se questo succedesse, diventerebbe una semplice dipendenza di Air France o di Lufthansa».