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 2018  marzo 01 Giovedì calendario

Kabul apre alla pace con i taleban

Il presidente Ghani ha offerto amnistia e ruolo politico agli eredi del mullah Omar. Perché?

Di più il presidente afghano Ashraf Ghani non poteva offrire. L’apertura ai taleban è di quelle prendere o lasciare: amnistia per i combattenti, riconoscimento come partito politico, cessate-il-fuoco e rilascio di tutti i prigionieri, mentre i leader islamisti verrebbero anche cancellati dalle liste nere del terrorismo. All’apertura della seconda Conferenza del Processo di Kabul, in un ministero degli Esteri blindato all’interno della Zona Verde della capitale, Ghani ha messo tutte le carte sul tavolo. «Ci dovrebbe essere un quadro politico per la pace – ha detto – una tregua, un processo per la costruzione della fiducia». L’iniziativa è una sua idea per sbloccare l’impasse. Un «processo guidato dagli afghani», con Stati Uniti e Onu osservatori, e il coinvolgimento di tutti i Paesi vicini, 20 nazioni della regione. I colloqui di Doha, mediati da Usa e Paesi del Golfo, in cinque anni non hanno dato nessun risultato. Sul terreno è lo stallo. Gli islamisti hanno ora un controllo totale o parziale di metà del territorio. Le forze armate hanno avuto l’anno scorso 14 mila perdite, fra morti e feriti. Le vittime civili sono state oltre 10 mila. I taleban non sono in grado di prendere Kabul, come fece il mullah Omar nel 1996; l’esercito afghano, anche se appoggiato dalla Nato non è in grado di riconquistare le zone rurali e le montagne. L’offerta di Ghani è «senza condizioni» e include la disponibilità alla revisione della Costituzione. Per Ghani è una svolta a 180 gradi. Finora ha sempre definito i taleban «terroristi» o al massimo «ribelli». Le offerte di dialogo precedenti erano state fatte soltanto a settori dissidenti degli «studenti barbuti», disponibili al compromesso. Questa volta il presidente afghano si rivolge a tutta la dirigenza taleban, compreso l’emiro Mawlawi Hibatullah Akhundzada, che da Quetta detta la linea oltranzista, allineata a quella del leader di Al-Qaeda Amyan Al-Zawahiri. Ghani si è detto disponibile a negoziati nella stessa Kabul, «fra afghani». Gli Usa stanno premendo sugli sponsor dei taleban in Pakistan, come mai prima. Forse è l’ultima chance. Altrimenti assisteremo all’ennesimo “surge” delle truppe Nato e un’altra battaglia, nel 17° anno di una guerra infinita.