Libero, 27 febbraio 2018
Le dive denunciano chi ne rivela gli anni
Le attrici di Hollywood, attraverso il loro sindacato, hanno fatto causa a un portale che divulga i loro dati anagrafici, ma hanno perso. O meglio, in prima battuta avevano vinto, ma poi un giudice ha ribaltato la sentenza e le dive in questione, oltre ad aver perso la causa, non potranno più glissare sulla loro età. La questione, che può far sorridere, è stata presa sul serio a Hollywood e dintorni, dove pare che se un’attrice passa i 35 anni e non sia famosissima va da sé che le offerte di lavoro calino e l’accesso ai casting idem. E così, in nome di una discriminazione su base anagrafica molte attrici hanno scomodato persino il SAG-Aftra, il sindacato che rappresenta 160mila divi di cinema e tv, e hanno fatto causa al portale IMDb che rappresenta il più completo e fornito database sulle biografie dei vari attori e attrici. Tra i dati che fornisce anche l’età.
BIOGRAFIE “VECCHIE”
Si vocifera che per qualche nome noto, gente del calibro di Julia Roberts e Nicole Kidman, che ormai hanno già passato il giro di boa dei 50, le biografie siano state aggiornate non proprio ogni anno, addirittura pare che per qualcun’altra trascorra un lustro prima di modificare l’età. Ma di sicuro nessuno si pone il dubbio se prendere o no dei premi Oscar. Il problema pare si ponga per le attrici meno conosciute, per le quali non essere di primo pelo significa non avere molte possibilità di carriera. A condurre la battaglia che ha accomunato le dive un po’ agée è stata una vecchia star degli adolescenti degli anni ’90, Gabrielle Carteris, che del sindacato in questione è anche la presidente.
L’attrice arrivò al successo recitando nel telefilm Beverly Hills 90210. Per ottenere la parte della sedicenne dovette ringraziare non di certo l’età, essendo già vicina ai ’30 all’epoca, ma il suo aspetto fisico minuto che le faceva dimostrare molti meno anni di quanti ne avesse. Pare che mentì sull’età. Nel telefilm recitò per ben 10 anni, ma dopo quell’esperienza solo piccole parti. Non si ricordano, infatti, grandi ruoli interpretati dalla suddetta star e il suo nome è finito nell’oblio.
Certo è che la Carteris col tempo ha subito il processo che subisce un buon vino e oggi è decisamente più attraente di quanto non lo fosse nella parte dell’adolescente un po’ sfigatella e goffa, con gli occhiali da secchiona che cercavano di trasformare il suo strabismo di Venere.
Sta di fatto che, nonostante la sua avvenenza da donna matura non sia in discussione, la Carteris ha tirato dritto e nel luglio scorso ha ottenuto la sua prima vittoria. Con lei le altre dive che, avendo incontrato un giudice che ha dato loro ragione, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo e tornare a ritoccare al ribasso la loro età.
IMDb, per nulla contento, fu così costretto a rimuovere le date di compleanno di tutti coloro, tra i divi e le dive di Hollywood che volevano barare sulla data di nascita. Il portale ha fatto a sua volta causa alla California, perché se le attrici invocavano la privacy il sito invocava il diritto a informare.
Un giudice distettuale di Hollywood nei giorni scorsi ha dato ragione alla rivista e ha bollato come «incostituzionale» la richiesta delle vip. Il giudice ha anche aggiunto che un problema realmente discriminatorio non è l’età ma le questioni di gender e che spesso le attrici giovani vengono messe a confronto con attori maschi più anziani.
LA DELUSIONE
La sentenza è stata presa con amarezza dal sindacato dei divi e si è detto estremamente deluso: «La Corte purtroppo non riesce a capire o riconoscere l’enorme impatto che la discriminazione di genere e età ha su tutti gli artisti che lavorano», ha affermato aggiungendo che «questa discriminazione è facilitata dall’insistenza di IMDb sulla pubblicazione delle informazioni sull’età degli attori senza il loro consenso».
Tuttavia, per niente arrendevoli, le attrici promettono di dare battaglia e di fare ricorso. In fondo, un po’ di galanteria nei confronti delle signore, anche di quelle che possono contare molte primavere alle loro spalle, non guasterebbe.