la Repubblica, 27 febbraio 2018
Il sindacato teme l’addio al diesel
Le indiscrezioni sull’abbandono del diesel da parte di Fca allarmano i sindacati. Ferdinando Uliano della Fim ricorda che cessare la produzione dei motori a gasolio «significa mettere a rischio il lavoro di 3 mila persone in Italia» e chiede di «conoscere quali sono le produzioni alternative che Fca intende realizzare». Una risposta che arriverà a giugno quando Marchionne illustrerà il piano industriale. È probabile che i programmi prevedano il passaggio graduale alla produzione di motori ibridi, come già sta facendo Marelli a Bari per i modelli Chrysler. La vicenda è comunque istruttiva. Perché dimostra che quando passa dai salotti e dai convegni alla realtà, qualsiasi innovazione, anche la più virtuosa, rischia di fare vittime. E dunque va gestita con cura e attenzione.
Lo sanno bene i 1.800 dipendenti di Pratola Serra, in provincia di Avellino, che realizzano gran parte dei diesel del gruppo Fca. Un po’ più tranquille sono le1.200 tute blu di Cento perché i loro motori diesel sono montati sui pick-up del marchio Ram. Che sono veicoli commerciali e soprattutto sono venduti in Usa. Dove il diesel dei camioncini è ben accetto.