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 2018  febbraio 27 Martedì calendario

Gattuso, un alunno modello a Coverciano tra Lippi e Ancelotti

In sala lezioni non si perdeva una parola. Un vero studente modello. Non solo. Rino Gattuso continuava a studiare anche dopo che era suonata la campanella. Nei vialetti del centro tecnico di Coverciano aveva sempre una domanda in più per il professor Renzo Ulivieri. «Una volta mi disse: “Se avessi fatto il corso prima di iniziare a giocare al calcio sarei diventato ancora più forte”. E io gli risposi: “Non possiamo insegnarvi subito tutto altrimenti portate via il posto di lavoro a noi vecchi allenatori”. Rino era assatanato di sapere». Il tecnico del Milan si è «laureato» nel 2014. A pieni voti. La tesi che ha presentato ha analizzato alcuni dati statistici legati alla scuola allenatori. Materiale interessante che però testimonia di come il tecnico Ringhio non avesse ancora sposato un’idea precisa per la sua seconda vita nel pallone. Per il momento preferiva giocare a tutto campo. Come sempre. Nelle passeggiate pomeridiane Ringhio parlava spesso con i docenti delle sue esperienze calcistiche. «Il suo tema preferito –ricorda Ulivieri- erano i mondiali del 2006. Mi diceva: “Mister, non perda tempo a parlare di noi azzurri e delle nostre prodezze, il segreto di quel successo ha un nome e un cognome: Marcello Lippi. Fu fantastico nel difendere il gruppo prima e durante il mondiale. Quelli non furono giorni facili, giusto?”. Penso che Gattuso consideri ancora oggi Lippi un punto di riferimento prezioso. E credo che nei suoi primi passi da allenatore del Milan si sia ispirato al c.t. Marcello. Non ha avuto paura a diventare il punto di riferimento di una squadra in difficoltà. Ha saputo proporsi nella maniera corretta dentro il gruppo diventando un riferimento morale per tutti. Vinta questa partita ora sta portando avanti le sue idee tecnico-tattiche».

BARCELLONA Renzo Ulivieri era il professore di calcio. Ferretto Ferretti, invece, l’insegnante di «metodologia legata al pallone». «Con Rino – spiega – è nato subito un grande feeling. Che conservo ancora oggi. Sui banchi di Coverciano incontrai lo stesso uomo che avevo conosciuto ai tempi del Milan quando lui vinceva in campo e io seguivo la Primavera rossonera. Gattuso è un trascinatore. Un motivatore. Non avevo dubbi che avrebbe sfondato. Ed ero sicuro che da nuovo tecnico del Milan avrebbero subito cambiato rotta a livello di preparazione fisica. Per lui il risultato passa attraverso il sudore. Se non hai gambe non puoi vincere le partite». Con Rino hanno continuato a vedersi anche dopo il Supercorso. «Io sono di Varese, lui sta a Gallarate e vado spesso a mangiare al suo ristorante». Pesce e pallone. «Rino è molto amico di Ancelotti. Tra i due c’è affetto e stima. Ma ognuno ha le proprie idee. Durante il Supercorso Rino voleva sapere tutto sulle varie metodologie di lavoro. Era contrario agli “allenamenti corti”. Mi diceva: “Se hai i campioni del grande Barcellona di Guardiola puoi anche permetterti di faticare un po’ meno. I colpi dei fenomeni fanno la differenza. Ma se non sei il Barcellona la qualità non basta per vincere i titoli. Devi essere concentrato al 100%, devi correre, devi lottare su tutti i palloni. Devi metterci cuore e grinta”. Come dargli torto».
COMUNICAZIONE La terza anima dei corsi allenatori è rappresentata dal professor Felice Accame, che insegna comunicazione. Anche con lui Ringhio aveva dei dopo lezione estremamente stimolanti. «Il Gattuso studente era uguale al Gattuso calciatore: tenacia, grinta, cuore. E umiltà. Era consapevole dei propri limiti. Mi diceva: “Tante cose che da calciatore facevo senza pensare ora comincio a capirle”. Voleva soprattutto imparare a proporsi, a livello di comunicazione all’interno dello spogliatoio. Quando sei una stella non hai bisogno di parlare. Bastano i tuoi comportamenti in campo a raccontare chi sei. Da allenatore, invece, devi entrare in sintonia. Vedendolo lavorare da tecnico del Milan non posso che essere felice. Rino ha imparato perfettamente la lezione. I suoi interventi sono sempre chiari. Trasmettono informazioni precise. Lui è diventato subito il riferimento della squadra. E c’è riuscito senza cedere a compromessi. Sapete cosa vi dico? Il Gattuso di oggi ha qualche chilo in più e tanti capelli grigi ma non è invecchiato di una virgola». Complimenti Rino, i tuoi prof ti promuovono con un bel dieci e lode.