Corriere della Sera, 27 febbraio 2018
Reporter slovacco assassinato con la fidanzata per le sue inchieste
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha promesso un milione di euro a chiunque darà informazioni sugli assassini di Jan Kuciak, 27 anni, viso da ragazzino, ucciso a casa sua, vicino a Bratislava, con un proiettile al petto insieme alla fidanzata Martina, freddata da un colpo in testa. Jan, laureato in giornalismo investigativo, aveva scritto e indagato su imprenditori giudicati vicini al governo Fico.
Un milione di euro: la stessa somma che, nello scorso ottobre, il primo ministro maltese Joseph Muscat aveva promesso in cambio di informazioni sulla morte di Daphne Caruana Galizia, 53 anni, straziata da una bomba sulla sua auto; con i suoi articoli indagava spesso sull’operato del governo. Non era il solo lato in comune fra lei e il collega slovacco: entrambi avevano lavorato sulle carte di «Panama Papers», la gigantesca rete di presunte evasioni fiscali allestita a beneficio dei miliardari di mezzo mondo. Due reporter investigativi europei uccisi nel giro di 4 mesi, e nei due delitti l’ombra di mafie legate alla politica: «L’Ue non può accettare – avverte il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani – che un giornalista venga ucciso per aver fatto il suo lavoro. Chiedo alle autorità slovacche di avviare un’indagine approfondita con il supporto internazionale, se necessario».
«Con il supporto internazionale se necessario…». A Bratislava, infatti, sembra già levarsi una discreta nebbia. Da tempo, Jan appariva preoccupato. Un anno fa, si era rivolto alla polizia denunciando minacce ricevute da lui e dalla famiglia, ma – pare – senza ottenere gran che. «Il nostro compito primario – assicura ora il premier Fico – è quello di catturare gli assassini. Poi si potrà parlare del movente. Ma se fosse costituito dal lavoro della vittima, allora questo delitto dovrebbe essere considerato un attacco alla libertà di stampa e alla democrazia». Nelle stesse ore, però, ha parlato il capo della polizia Tibor Gabor, con parole meno incerte: «Probabilmente il delitto è collegato al lavoro investigativo di Kuciak…».
Anche pochi gorni fa, Jan aveva preso di mira imprenditori già chiacchierati per i loro rapporti con lo Smer-SD, il partito socialdemocratico di governo. In uno dei suoi ultimi articoli, per esempio, aveva descritto le manovre intrecciate intorno al lussuoso «Residence Cinque Stelle» che un impresario già indagato avrebbe affittato a questo o quel ministro. Prima ancora, altri articoli su altri scandali politico-edilizi avevano portato molta gente scandalizzata in piazza. Chi fosse Jan, meglio di tutti l’ha raccontato Tim Nicholson, reporter free-lance inglese che aveva condiviso con lui qualche inchiesta: «L’ultima, l’avevamo condotta sulla probabile presenza della mafia italiana nella Slovacchia orientale. Il sospetto era che quei tizi avessero rubato fondi europei per spedirli in Italia. Poi il capo aveva scritto sulla sua pagina Facebook i nomi di tre candidati, gente dello Smer. Credo che l’abbia fatto perché quel partito si era rivelato utile».