Libero, 24 febbraio 2018
Salvo Sottile: «Ho lavorato con i topi d’appartamento»
«È stato faticoso, ma bellissimo. Ho scoperto un’Italia sconosciuta. Persone che incontri solo di notte e di giorno spariscono». Da due mesi Salvo Sottile nei week-end gira l’Italia. Di notte. Il risultato sarà un programma che andrà in onda dal 19 marzo su Raitre, in seconda serata, per sette puntate. Si chiamerà Prima dell’Alba.
Come è nata l’idea?
«È stato Stefano Coletta, direttore di Raitre, che me lo ha proposto: io ho accettato subito e insieme a Simona Ercolani, (produttrice di programmi come Le Sfide, ndr), abbiamo messo a punto il format».
In quante città sei stato?
In 31, da Nord a Sud e aqualsiasi temperatura. Dai zero gradi di Milano ai meno 13 sull’Etna.
A fare cosa sull’Etna?
«Abbiamo seguito le guide alpine che vanno a recuperare i turisti che si perdono sul vulcano, di notte, andando a visitarlo da soli. L’idea era di raccontare non solo il mondo del lavoro, ma anche quello della trasgressione, del sesso, del crimine. Dalle donne vittime di abusi, alla comunità sikh di Terracina che raccoglie la frutta, fino ai ladri di rame.
I ladri di rame?
«Sì. Vanno di notte nei cantieri, rubano pezzi di fili elettrici, sciolgono la plastica e tengono il rame. Poi lo vanno a vendere e guadagnano 2 euro e mezzo al chilo».
Qual è l’incontro che ti ha colpito di più?
«Quello con una donna che ha subito violenza per vent’anni dal marito. Poi ha avuto il coraggio di denunciarlo e si è rivolta a un centro antiviolenza. Il giorno della sentenza in Cassazione, il marito si è ucciso».
E cosa c’entra con la notte?
«Perché questa donna si rivolse a questo centro di notte. Spesso le donne maltrattate arrivano lì dopo liti notturne».
Altri esempi?
«Abbiamo scoperto che giudici, avvocati, medici, gente che fa professioni normalissime, poi di notte si trasforma».
In che senso?
«Li abbiamo incontrati in locali per scambisti, per gay. Vivono una doppia vita».
L’episodio più strano?
«Abbiamo incontrato un uomo partito da Bari, povero. Voleva fare il calciatore, poi si è rotto un tendine. Ha cominciato a lavorare nei locali di Milano e pian piano ha fatto così tanti soldi che ha creato un’agenzia di bodyguard: 1600 in tutta la Lombardia. Viaggia per Milano su una Lamborghini nera, tutto tatuato, testa compresa, con un orologio da 40mila euro. Sembra Batman. La cosa incredibile è che alla fine ci ha confessato che gli mancava Bari, che non era felice.
Hai incontrato criminali?
«Sì, per esempio molti ladri di appartamento. Li abbiamo seguiti con telecamere nascoste. Oppure il mondo attorno alla lap dance: vengono attirati clienti con la scusa di stare con le ragazze, pagano 50 euro ogni dieci minuti e tutto, apparentemente, è in regola. Poi, però, molte ragazze fuori dai locali vengono usate come prostitute. Un altro grande tema sono le sale Bingo.
Cioè?
«Abbiamo scoperto che la maggioranza di chi le frequenta sono donne. Lasciano i mariti la notte e vanno a giocare, spendendo una fortuna».
Ma sono benestanti?
«No. Sono casalinghe. Spesso dietro questi posti c’è un giro di riciclaggio. E a questo spesso si aggiunge l’usura, perché si prestano soldi a chi li perde».
Avete incontrato, invece, qualche “santo” della notte?
«Sì, le guardie mediche di Bari. Sono tutte donne. A volte vengono persino molestate, ma continuano a fare questo lavoro perché ci credono. Un’altra storia bellissima è quella dell’uomo che cambia le lampadine di notte».
Chi?
«Il suo compito è sostituire le lampadine. Sono salito con lui a 30 metri, fino al lampione. Mi ha detto che quando è lassù, si sente libero. Prima dell’Alba è un po’ questo: raccontare l’Italia da tante prospettive, da un lampione o da una Lamborghini.